‘Carta straccia’, così definisce Fabio Duranti alcuni dei giornali che oggi circolano e vengono promossi mediaticamente dal mainstream nel nostro Paese. Quotidiani che promuovono una linea, sfavorendone sempre un’altra, che alzano la voce gridando al pluralismo ma che, alla fine dei conti, di pluralismo ne hanno ben poco. Non si tratta di prendere parti o simili: “Screditano Letta o Meloni? Non mi interessa chi è l’obiettivo, e perché lo fanno. Il principio è il fatto che lo fanno e nessuno parla di queste interferenze alle libere elezioni. Questa è un’eversione di uno Stato di diritto: dire ‘Se non segui l’Agenda Draghi, sono ca**i tuoi’ e pubblicarlo su un giornale in prima pagina”. Continua Duranti.

Non tarda ad arrivare il commento in diretta del Prof. Alessandro Meluzzi in tale contesto: “Non ci sono altre parole per definirla se non quella di estorsione mafiosa. La storia italiana è così da Cassibile in avanti (3 settembre 1943). L’Italia non è una democrazia, è una semicolonia. Nonostante questo ha avuto perlomeno la finzione degli elementi di democrazia. Quest’ultima non può essere intimidita da una classe informativa e capitalistica e bancaria che si comporta come una cosca mafiosa, e questo per una ragione definita anche da un grande personaggio. Churchill ripeteva sempre che ‘la democrazia è un pessimo sistema di Governo ma non ne è mai stato uno migliore’. Sembra un paradosso. La democrazia è perciò piena di difetti e a rischio di corruzione però c’è sempre alla fine il tribunale del voto, quando le persone possono votare, come diceva Borsellino ‘con la matita in mano’. Sottolineo l’importanza assoluta di votare, qualunque cosa si pensi. Se rinunciamo a questo unico strumento pacifico di sovversione contro il potere che ci governa, ci siamo fo**uti completamente”.

Il Professore lancia un appello a tutti i cittadini italiani invitandoli a votare il 25 settembre evidenziando i cambiamenti che ognuno di noi potrebbe fare all’interno del nostra sistema democratico, oggi ridotto all’osso e pieno di storture (formative e non). Analizzando l’evoluzione della nostra storia politica, Meluzzi continua riprendendo le parole del Procuratore Nicola Gratteri di qualche giorno fa: “Una volta i mafiosi dovevano andare dai politici per chiedere un consenso. Oggi sono i politici che vanno dai mafiosi per ottenere il loro consenso”. Perciò, “L’annientamento della politica che doveva servire a moralizzare l’Italia e che ci ha dato come ultima farsa la finzione dell’uomo di Britannia (Grillo e del ‘vaffaday’) è quella che noi vediamo. Senza democrazia e le sue contraddizioni, senza la sua eversività non c’è speranza per il popolo. Quello che questi poteri forti devono è il fatto che la gente possa riprendere in mano la propria vita ed esprimere un consenso rispetto a un potere che esiste. Oggi il potere della politica è depauperato. Ricordatevi che questi signori hanno paura che ci sia ancora qualcuno che pensa, da continuare a inseguire fantasmi distopici”.
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