Il tema di oggi è molto scottante. Siamo alla vigilia della nascita di un Governo di centrodestra e il principale partito che uscirà vincente dalla prossima tornata elettorale è già corso a rassicurare gli americani che l’intenzione sarà quella di far finta che tutto cambi affinché, nella realtà, nulla cambi per gli interessi degli americani.

Adolfo Urso, senatore di Fratelli d’Italia e presidente del COPASIR – l’organo del Parlamento della Repubblica italiana che esercita il controllo parlamentare addirittura sui Servizi Segreti italiani – ha scritto che sarà a Washington per tre giorni per andare ad illustrare il programma di Giorgia Meloni in politica estera e su quel programma gli americani gli hanno appena confermato pieno appoggio, perché, come scrive il presidente del COPASIR, è un programma in sintonia con gli americani sui principali dossier internazionali come il sostegno all’Ucraina e l’azione comune per fronteggiare quello che Urso definisce “l’espansionismo russo”.

Tra l’altro, il nostro presidente del COPASIR – e non si capisce perché chi dovrebbe esercitare un controllo sui Servizi Segreti, a poca distanza dalle elezioni, parta e vada a Washington per degli incontri con tutto quello che avrebbe da fare qui in Italia – è stato anche all’Atlantic Council che, se ricordate, è proprio quella organizzazione che recentemente ha premiato Mario Draghi come politico dell’anno. Quindi la posizione di Draghi è pienamente allineata a quella di Fratelli d’Italia.

Lo stesso Urso accomuna Giorgia Meloni a Mario Draghi su alcuni specifici dossier e questo, soprattutto per chi proviene da quel mondo, è di una tristezza infinita. Ma lo è anche per tutti gli italiani. Urso è stato invitato anche all’Iri – che purtroppo è soltanto omonimo di quello che era il nostro grande Istituto per la Ricostruzione Industriale – parliamo di un’organizzazione americana che è stata presieduta per molti anni dal senatore McCain. Ve lo ricordate? Proprio colui che nel 2014 si rese responsabile degli scontri a Kiev, quando fu rovesciato il governo democraticamente eletto.

John McCain era proprio sul palco con i leader dei movimenti neonazisti che stavano insorgendo contro il governo. Ovviamente spinti da mandanti internazionali e la presenza di John McCain rende chiaro chi fossero questi mandanti. John McCain su quel palco, circondato dai leader neonazisti, parlava anche a nome dell’Unione Europea. Infatti spronava i rivoltosi a continuare con la promessa che per loro si sarebbero aperte le porte dell’Europa.

Io non capisco come sia possibile che un senatore americano tenga un discorso a Kiev durante una rivolta del popolo e lo faccia addirittura a nome dell’Unione Europea. L’Unione Europea non si è mai opposta a quelle che, in suo nome, erano della provocazioni contro Putin, pur sapendo che quando Putin avrebbe ritenuto superato ogni limite sarebbe stato costretto ad intervenire e le maggiori ripercussioni negative sarebbero state proprio per i popoli europei: sia perché la guerra sarebbe stata alle nostre porte e sia perché, come stiamo vedendo con il caro energia, sarebbero stati i popoli europei soprattutto gli italiani, soprattutto il nostro paese, a subire le conseguenze catastrofiche.

La cosa tristissima è che il nuovo governo – che sarà a guida PD o a guida Fratelli d’Italia, come avete visto – non cambierà assolutamente nulla sul fronte geopolitico e dato che, in questo preciso momento storico, proprio dal posizionamento geopolitico dipende la sopravvivenza delle aziende italiane: chi non si oppone a questa linea politica contro la Russia sta praticamente sottoscrivendo la distruzione dell’intero sistema economico italiano.

Tutto cambierà alle prossime elezioni affinché nulla cambi. Siamo su un aereo a tutta velocità che sta andando a schiantarsi, tanto a chi di dovere hanno già assicurato il paracadute. L’unica possibilità che abbiamo il 25 settembre è provare a votare partiti estranei a questo sistema e capaci di prendere le redini in mano per una sterzata, per un cambio di tendenza sulle scelte di politica internazionale.

La Matrix Europea, la verità dietro i giochi di potere – Con Francesco Amodeo