Ascoli Piceno non dimentica e dona la cittadinanza onoraria a Carlo Mazzone. Il mister romano ha scritto pagine indelebili al timone del club marchigiano dal 1968 al 1975, con una seconda parentesi dal 1980 al 1984. Queste le dichiarazioni del Sindaco Marco Fioravanti: “A Mazzone Ascoli deve molto, tanto a livello calcistico, quanto umano e sociale avendo insegnato ai più giovani che i risultati si raggiungono con rinunce e sacrificio“.

All’epoca il mitico Presidente bianconero Costantino Rozzi decise di affidare la panchina della squadra ad un giovanissimo aspirante mister che aveva lasciato il calcio giocato per un grave infortunio. Da quel momento in poi la scalata sarà rapida ed entusiasmante. Dalla C alla Serie A in un batter d’occhio. Successivamente ‘Carletto‘ parte per nuove avventure da allenatore.

Fiorentina, Catanzaro, Lecce, Cagliari, Roma, Napoli, Bologna, Perugia, Brescia e Livorno. Un Giro d’Italia delle panchine in piena regola. Tra promozioni sorprendenti e salvezze inaspettate Mazzone ha strappato applausi in ogni piazza frequentata. Un personaggio iconico di un calcio romantico che non c’è più.