Crisi economica, guerra in Ucraina, caro prezzi… E se fosse tutto collegato? È il pensiero dell’avvocatessa e attivista Renate Holzeisen: “Sono sempre le stesse persone che stanno creando queste situazioni assurde e difficilissime per i cittadini. Avremo un autunno e un inverno molto, molto difficili a livello europeo. Stanno creando una crisi economica enorme, su cui alcuni (pochi) stanno guadagno tantissimo.

E non sono certo problemi che riguardano solo l’Italia. Quella in corso, infatti, è una crisi planetaria, che tocca in particolare il Vecchio Continente: Il bello dell’Europa sarebbe proprio la diversità dei popoli, la ricchezza di un patrimonio culturale creativo, di capacità e di ambiente. Questo viene distrutto da un costrutto che si chiama ‘Unione Europea’, che è diventato ormai un mostro.

La precisazione, considerato il lavoro che svolge ogni giorno, è d’obbligo: “Io sono sempre stata europeista, anche perché da avvocato di azienda vedo le grandi possibilità che ci sono; però lo sviluppo che ha preso tutto questo costrutto è qualcosa che dev’essere fermato subito. È inaccettabile quello che è successo a noi cittadini europei, ossia che una Presidente della Commissione Europea non abbia partecipato alle elezioni del Parlamento Europeo: lei, come Draghi e Conte, non è stata eletta dal popolo, ma è stata messa lì da una concentrazione di interessi che ci ha portato in questa situazione”.

Il riferimento, evidentemente, è a Ursula von der Leyen: “Lei che fa gli ordini di miliardi di dosi di queste sostanze sperimentali con semplice sms, in assoluto difetto di trasparenza. Sostanze sperimentali a base genica che poi – specialmente in Italia – ci sono state imposte dal Governo, con l’aiuto della stra-grande maggioranza del Parlamento. Questo è un crimine contro l’umanità.

Non è la prima volta che Holzeisen prende di mira la gestione dell’emergenza sanitaria da parte di Bruxelles: “Ricordo che su richiesta della Commissione Affari Costituzionali del Senato, a gennaio di quest’anno, ho presentato una relazione giuridica fondata sulla documentazione ufficiale dell’EMA, della Commissione Europea e degli stessi produttori, dove ho evidenziato tutti i fatti che non possono che portare alla conclusione che ci siamo confrontati con una gravissima violazione del Codice di Norimberga“.

A tal proposito: “Ricordo il fatto che la settimana scorsa ricorrevano i 75 anni dal Processo di Norimberga e c’erano tanti attivisti a Norimberga proprio per ricordare che purtroppo succede di nuovo. Il paragone va fatto perché ormai non ci vogliono più campi di concentramento, ma i mezzi con cui le popolazioni globali possono essere violate nel loro diritto alla vita e alla salute sono molto più avanzati”.