Carlos Sainz 10 e lode 

La gara perfetta, senza una sbavatura che sia una, per quanto riguarda la sua prestazione. Dalla partenza ragionata fino all’ultima tornata conclusa a caccia di tutto ciò che poteva recuperare, sia alla posizione in griglia penalizzante di per sé che ai cinque secondi ulteriori causati dall’incertezza al box. La lode per i più bel sorpassi, sul lato esterno, dell’intera gara: stupendo su Russel, fantasmagorico su Perez. Per non parlare della persistenza del duello in accelerazione.

Oggi si è dimostrato un pilota completo: per velocità di punta e per lucidità gestionale. 

Max Verstappen 10

Gli eventi gli hanno reso la vita un poco più facile, ma anche oggi il martello ha picchiato duro, da par suo. 

Lewis Hamilton 9

Reattivo al massimo in partenza, con uno stacco pulitissimo, poi interprete lucidissimo di una monoposto, la Mercedes W13, via via più guidabile, grazie ai continui ritocchi aerodinamici. 

George Russel 9

Nella prima parte ci era sembrato timido, rispetto ai suoi standard; però nei momenti chiave del finale si mostra famelico. Ottimo per la scelta di tempo che non ammette repliche, tostissimo nel proteggersi da Perez. 

Potenziale Ferrari 9

Potenza motoristica e contenimento delle fragilità. La macchina, di per sé, è una gran macchina. 

Fernando Alonso 8

Prova fulgida in una cattedrale dell’ automobilismo; dà battaglia fino al massimo delle possibilità di una Alpine notevolmente migliorata nelle ultime gara. Stato di forma degno dei tempi migliori. 

L’obiettività di Charles Leclerc 8

Una assunzione di responsabilità senza se e senza ma. Grande e lucidissima autocritica che non diminuiscono l’amarezza, ma esaltano il carattere del ragazzo. 

Lando Norris 6,5

Gara più che decorosa, McLaren decente. 

Daniel Ricciardo 5,5

Un anonimato non da par suo. Dispiace, perché il pilota e il personaggio non meritano la sparizione nelle retrovie. 

Le titubanze del box Ferrari 5

Complicano due volte la vita a Sainz: prima con il mancato carpe diem che gli addossa i cinque secondi di penalità, poi con l’arte sud o per la scelta del secondo cambio. È vero che in quel lasso di tempo lui infila il sorpassone su Perez. 

L’errore di Charles Leclerc 4

Vittima di un iniziale sovrasterzo che lo porta a perdere il retrotreno, stravolgendo la visuale di una percorrenza che sembrava perfetta e, per via di metafora, anche l’orizzonte di un mondiale ora più complicato. 

PROF. PAOLO MARCACCI