“In questo momento io penso si stia facendo un’operazione per rafforzare il potere di Draghi. Secondo me si va verso un patto di Governo con un programma molto blindato, della serie: chi c’è fa quello che gli dice di fare il Governo. Questo significa che andiamo incontro a provvedimenti probabilmente ancora più restrittivi per i cittadini. E con questo meccanismo si cerca poi di farli passare come necessari, seppur dolorosi”. Il Senatore Lello Ciampolillo, appartenente al Gruppo misto, in vista della votazione di domani si scaglia contro l’attuale esecutivo guidato dall’ex numero uno della Banca centrale europea.

“Draghi non è certo un uomo dei cittadini, bensì un uomo delle banche e con il mio voto cercai proprio di evitare che andasse al Governo. Il motivo per cui ha ottenuto una maggioranza bulgara è che il potere d’intervento del parlamentare viene depotenziato, che è quello cui abbiamo assistito fino a oggi con tutte le scelte che sono state fatte da questo esecutivo. Mi basterebbe pensare a un Presidente che ti dice: ‘Cosa volete, il condizionatore o la pace?’, e poi dopo un minuto: ‘Ecco il bonus per il condizionatore’, aggiungendo che probabilmente non avremo l’energia elettrica per l’illuminazione pubblica e potremmo essere costretti a chiudere prima i negozi, salvo poi dirti: ‘Ecco il tuo incentivo per l’auto elettrica’. Ti dice: ‘Non ti vaccini? Ti ammali, muori e poi dà la multa a chi è rimasto vivo. Cos’è, le persone che non si sono vaccinate sono colpevoli di essere vivi?”

Ciampolillo ne ha anche per il MoVimento 5 Stelle, il principale artefice della crisi politica in atto, che da domani potrebbe diventare anche istituzionale: “Hanno fatto un’inversione a U su tutto. Basterebbe pensare al TAP, prima contrari, poi favorevoli. O anche sulla Xilella, con la scusa di voler salvare gli alberi abbattono quelli sani. Un po’ come avviene con i vaccini: l’albero è sano, però dal tampone molecolare (che facevano anche alle piante) risultava malato asintomatico, quindi lo abbattevano. Noi abbiamo oggi un Governo che impone la mascherina ai ragazzi a scuola e poi a Ginevra, dove c’è il quartiere generale dell’OMS, non si vede nessun bavaglio da febbraio. Ma pensiamo a quello che hanno fatto ai medici che si sono opposti alle vaccinazioni”.