Biden ci ricasca, ma quello del presidente USA alla presentazione delle prime foto scattate dal telescopio Webb non è uno degli usuali scivoloni involontari.
La frase, il tono, il contenuto stavolta sono più freudiani, e svelano tra le righe che nell’inconscio quella dottrina Monroe di cui parlava il Senatore Bernie Sanders agli albori del conflitto russo-ucraino, è tutt’altro che tramontata.
L’occasione, forse, porta l’inquilino della Casa Bianca a scadere in una retorica nazionalista: dopotutto le immagini del profondo cosmo sono un risultato straordinario non solo della NASA, ma della scienza tutta. Quelle foto dell’universo come si presentava circa 13 miliardi di anni fa hanno colpito l’opinione pubblica mondiale e cambiato per sempre la nostra concezione dell’universo.

Il virgolettato galeotto

Ciò che le stelle non hanno cambiato sono le strane voglie dal sapore imperialista dei vertici USA: “Sapete“, afferma a un tratto Biden, “come collaborazione internazionale questo telescopio incarna il modo in cui l’America guida il mondo“. Finita qui?
Non proprio: “Questa collaborazione simboleggia lo spirito implacabile dell’ingegnosità americana“.
Ma se non è la pretesa di essere pioniere del mondo libero (?) a monopolizzare l’attenzione vale la pena ricordare quello che storicamente – e banalmente – si chiama “mostrare i muscoli“.
Abbiamo visto qualcosa del genere con l’atomica (la grande corsa alle testate nucleari di USA e URSS) ma anche con l’allunaggio, cui pure fu aggiunta un pizzico di narrativa filostatunitense in funzione antisovietica

Non si tratta quindi della prima volta in cui la scienza viene decontestualizzata rispetto alla sua reale importanza per darsi un tono politicamente, ma di una nuova occasione per ricordare i paradossi della “più grande democrazia” del pianeta.
Dopotutto non sembrano solo parole di un vecchio socialista quelle di Sanders al Senato sul talento di prevaricare a stelle e strisce: gli astri del cosmo c’entrano ben poco con le speculazioni politiche, ma scoprire l’universo non ha comunque fermato Biden dal ricordarci qual è la sua concezione del mondo.

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