La delega al governo per la riforma fiscale continua ad accendere malumori. La seduta di stamattina alla Camera dei Deputati aveva come obiettivo, tra gli altri, proprio l’esame del disegno di legge che dovrebbe permettere al Governo di migliorare l’efficienza del sistema fiscale attraverso l’adozione di provvedimenti, quali la revisione delle aliquote marginali effettive, l’allineamento dei valori catastali a quelli di mercato e il taglio delle spese fiscali. Un esame che si sarebbe dovuto tenere nel pomeriggio, alle 16, ma che è stato anticipato a mezzogiorno, creando scompiglio. Il primo a intervenire è Riccardo Zucconi (Fratelli d’Italia), chiedendo alla vicepresidente della Camera, Maria Edera Spadoni, di posticipare di ameno un’ora la discussione per consentire ai colleghi di arrivare in aula: “Questo è un modo assolutamente sciatto e incredibile. Noi abbiamo dato fiducia a quanto ci veniva riferito dai gruppi di maggioranza. Non è un modo corretto di comportarsi”.

Spadoni mette ai voti la richiesta di sospensione della seduta del deputato. A prendere la parola è un furioso Francesco Forciniti (Alternativa): “Se questo Parlamento ha ancora un senso, non è possibile prendere l’ultimo punto all’ordine del giorno e sbatterlo al primo posto senza un minuto di preavviso e senza darci un minuto per prendere gli appunti e consultare i fascicoli. Se ancora ha un senso parlare di centralità del Parlamento, oppure vogliamo ridurci noi stessi a meri pigia-bottoni. Non ha senso che questa maggioranza, la più ipocrita e vergognosa della storia, pieghi le istituzioni a suo uso e consumo, magari perché è arrivato l’ordine dal sultano Draghi di spicciarci con la delega fiscale […] Ma che modo di comportarsi è? Che razza di rispetto c’è per quest’aula? Un’ora di sospensione è il minimo se vogliamo che questa discussione sia seria e compiuta con un minimo di consapevolezza”.