“Non fate la fine di Paperino”: è la metafora utilizzata dal filosofo Diego Fusaro per avvertire i giovani su uno dei miti del nostro tempo. Resilienza è infatti secondo lo scrittore “la parola chiave del nostro tempo”, quella che ben racchiude lo spirito del momentum che stiamo vivendo. Quello in cui i cittadini sono chiamati a piegarsi alle imposizioni del potere, sempre con il sorriso e con la capacità di mutare il proprio essere per affrontare le varie emergenze che si susseguono.

Paperino, dicevamo. Prototipo di resilienza, personaggio che subisce ogni angheria senza mai accennare al dissenso. Ricorda molto l’atteggiamento assunto da parte del popolo italiano negli ultimi due anni, col capo chino e costretti alle peggiori restrizioni. Anche gli studenti, in passato promotori di veri e propri moti e contestazioni, hanno subito i processi imposti dall’alto: privazione della socialità, isolamento, didattica a distanza e tramite dispositivo elettronico.

“Sono stati due anni veramente difficili” testimonia un gruppo di studenti presente in studio a Un Giorno Speciale. Legittima la domanda che pongono in diretta, alla luce di tutto quello che si sono messi già alle spalle: “Fino a che punto dobbiamo resistere?”. Una risposta è arrivata da Fusaro, attualmente nelle librerie con “Odio la resilienza. Contro la mistica della sopportazione”.