Ornella Mariani, scrittrice e opinionista invisa al mainstream, ha subito di recente una “visita” della Digos. Come comunicato dalla stessa saggista, gli agenti si sono presentati alla sua porta alle ore 7.00 di venerdì 29 aprile. Dopo averle notificato un avviso di garanzia, hanno perquisito la sua abitazione situata nella zona alta di Benevento e sequestrato tutti i dispositivi informatici. Mariani è stata accusata di vilipendio delle istituzioni, un’ipotesi di reato maturata a causa delle sue posizioni controcorrente prima su vaccini e Green Pass e poi sulla guerra Russia-Ucraina.

“Resto filorussa”, dice.
Ma tale posizione, per quanto discutibile, può essere punita con una visita della Digos?
Ciò che torna meno sarebbe un presunto asse “comunisti-pentastellati” che, per la scrittrice, avrebbero “sdoganato il nazismo”; posizione altresì discutibile, ma si torni anche qui al punto uno: serve davvero la Digos per richiamare all’ordine un’opinione?