Tornano le grandi inchieste di Report, e quella di stasera alle 21.20 sarà una puntata ricca di temi: ad anticiparli ai nostri microfoni direttamente il conduttore Sigfrido Ranucci.

Il primo argomento trattato sarà quello riguardante il Tribunale della Corte Penale e Internazionale, negli ultimi giorni rimasto sullo sfondo, che dovrà giudicare i crimini di guerra internazionali, i quali potrebbero definire Putin come “criminale di guerra”.

Istituito nel 1948, l’Organo giuridico ha carattere permanente, esercita il proprio potere non sugli Stati, ma sulle persone riguardo gravi crimini di guerra, di genocidio e contro l’umanità e ha origine dal congresso internazionale a Parigi dopo il processo di Norimberga.

L’Italia, nonostante nel ’98 avesse messo a disposizione lo Statuto di Roma, trattato internazionale istitutivo della Corte Penale Internazionale, è uno dei Paesi che non ha mai allineato il proprio Ordinamento giuridico ai reati di guerra. Una mancanza alla quale si sta cercando di porre rimedio in questi giorni.

Come funziona la Corte?

Da approfondite ricerche sono emerse alcune anomalie. Un grido di allarme è stato raccolto dal Presidente della Corte e dai magistrati, rivolto alla mancata adesione di Cina, Stati Uniti, Russia, Ucraina.

L’Italia, inoltre, non ha mai adeguato il proprio Ordinamento giuridico ai crimini di guerra, né al principio della giurisdizione universale, un’importante lacuna che si cerca di colmare in questi ultimi giorni.

La Corte Internazionale per la prima volta è stata creata dopo la guerra della ex Jugoslavia per giudicare i crimini commessi in quel contesto e per evitare che ci fosse un tribunale costruito ad hoc che giudicasse gli eventi, in modo tale che ci fosse una Corte giudicante permanente. Il paradosso è che quando quest’Organo giudiziario ha dovuto giudicare reati in luoghi come Congo, Kenya, Libia, ha proceduto in maniera spedita, ma non è accaduto lo stesso nel momento in cui si è trovato a valutare reati commessi in Afghanistan, Iraq, Palestina.

Da questo è emerso che esistono due livelli di giustizia“.

L’esclusiva dal Donbass

Il prossimo argomento trattato è un’esclusiva dal Donbass. In questi giorni, l’inviato di Rai3 Manuele Bonaccorsi è riuscito ad entrare a Mariupol occupata e ha riportato immagini e testimonianze uniche. Il giornalista ha avuto, inoltre, un’intervista esclusiva con uno dei militari filo-russi. Si sono aperti anche nuovi corridoi umanitari grazie all’intervento dell’ONU e della Croce Rossa.

Tornando al conflitto russo-ucraino, emerge la possibilità di nuove trattative, anche riguardo a quanto sta accadendo presso le acciaierie di Azovstal, la possibilità di alcune persone di uscire ed essere accompagnate verso la loro destinazione, che fanno sperare allo sviluppo di una logica di pace, rispetto reciproco e tolleranza“.

La strage delle bufale da latte

L’inchiesta principale riguarda quanto sta accadendo in maniera silenziosa, cioè la strage delle bufale da latte. Ne sono state abbattute decine di migliaia a causa di un’epidemia di tubercolosi, scoprendo alla fine che il 98% non era contagiata e che è stata dedicata al consumo umano“.