La magistratura, terzo polo fondamentale della triade del potere di Montesquieu, è apparsa la grande assente sul dibattito Covid e obbligo vaccinale. Da sempre protagonista nell’ambito delle contemporanee vicende storiche italiane, l’azione dei togati nel campo della questione pandemia e vaccino è rimasta di fatto timida, secondaria e con effetti poco incisivi.
Nonostante i molteplici ricorsi e denunce, come sottolinea l’avv. Renate Holzeisen, le procure italiane sono rimaste passive nel prendere in considerazione qualsiasi azione, perfino preliminare, spinta ad accertare possibili responsabilità legali in materia dell’obbligo vaccinale e reazioni avverse.
Per l’avv. Holzeisen questo è stato un fenomeno dai contorni tipicamente italiano, in contraddizione con quanto avvenuto in altri Stati europei, come ad esempio recentemente in Germania, dove la magistratura ha monitorato con maggiore attenzione il tema vaccinazione, intervenendo anche in modo decisivo sulle vicende sanitarie tedesche.
Le parole dell’avv. Renate Holzeisen
“C’è una serie di denunce penali presentate nelle procure e anche io in continuazione le sto presentando per il il personale sanitario che continuano ad essere esposti a queste tentate lesioni. Io ho presentato anche alla Commissione affari costituzionali la mia opinione: siamo difronte alla violazione del Codice di Norimberga. In Italia abbiamo la federazione nazionale dei medici che invece di prendere atto della situazione, denunciano noi avvocati che presentiamo le denunce presso le procure”
“Tanti collaboratori della procure mi dicono che tanti atti non vengono neanche aperti perché non appena vedono su l’atto Covid-19/vaccino non lo leggono nemmeno. Questo è di una grande gravità. Venite a denunciarci nelle procure almeno così finalmente i fatti vengono a galla. Qualcuno nelle procure si deve svegliare. In altri paesi i magistrati apertamente indirizzano diffide e comunicazioni ai membri del Parlamento mettendoli in guardia che stanno commettendo gravi reati. I cittadini italiani continuano invece a subire questi ricatti”.