Il marchio di fabbrica del made in Italy, il fulcro del tessuto produttivo del Paese: sono circa 10.700 le persone che ogni giorno lavorano nelle 1.201 sedi di Confartigianato Imprese al servizio di oltre 1 milione e mezzo di imprenditori artigiani con 3 milioni di addetti. Una locomotiva tricolore che traina la nostra economia, per inciso, quella che ha il record in Europa per il maggior numero di aziende artigiane. Una presenza ramificata in tutto il territorio, capace di affrontare le difficoltà degli ultimi tempi e progredire.

Il processo di innovazione ha una fermata obbligatoria, dove è necessario far salire a bordo i giovani, le idee più fresche, le menti più all’avanguardia. Ne è convinto anche il presidente di Confartigianato Impresa Marco Granelli, intervenuto in diretta: “Io sono qui che li accolgo a braccia aperte. Quello che stiamo cercando di fare in questo momento è quello di averli sempre di più tra le nostre fila”. Ai microfoni del direttore Ilario Di Giovambattista e di Stefano Molinari il rappresentante della rete denuncia la “difficoltà di trovare il 40% di personale. Per lavori classici come possono essere quelli legati al mondo dell’edilizia non si trovano più ragazzi. Per lavori moderni dove c’è tecnologia come nel settore dell’automotive, anche lì abbiamo difficoltà”.

Nessuna uscita dalle sabbie mobili, però, è possibile senza le riforme su cui il Governo Draghi sta lavorando. “Vogliamo un fisco che sia equo – aggiunge Granelli – che quindi sia tarato effettivamente su quello che poi deve essere tassato: questo è quello che purtroppo lamentiamo”. Secondo il presidente “in questo Paese abbiamo troppe norme fiscali, perché sono 800, abbiamo un modo complicato di pagarle, peraltro con una qualità dei servizi che in Europa è all’ultimo posto. C’è un prelievo molto alto riguardo la fiscalità e poi di contraltare non corrisponde a un adeguato servizio pubblico”. Quindi si finisce per dare più soldi rispetto agli Paesi e avere in cambio meno risultati. In questo senso la richiesta di Confartigianato all’Esecutivo è chiara: “Quello che noi ci aspettiamo, rispetto a queste riforme che stanno venendo avanti anche sulla delega fiscale, è chiaramente andare a limitare quello che è il prelievo fiscale nelle tasche dei nostri imprenditori. C’è stato un buon inizio con la rimodulazione dell’Irpef e con l’aver tolto l’Irap alle persone fisiche, quindi quelli sono tutti segnali che fanno dire: è un buon inizio, ma il lavoro da fare è ancora tanto”.

Ecco l’intervista al presidente di Confartigianato Imprese Marco Granelli a Lavori in Corso.

Pierluigi Lantieri