Questa mattina apro la posta e leggo: “Gentile utente, le comunico che su sua delega l’intermediario, diciamo XY, ha presentato all’Agenzia delle Entrate una richiesta di autorizzazione alla consultazione dei suoi dati fiscali“. Successivamente ripete nuovamente la parola “intermediario”, spiegando poi per la terza volta e la quarta volta la possibilità di delegare ad un presunto intermediario attraverso il sito dell‘Agenzia delle Entrate.

Di quale intermediario parla l’Agenzia delle Entrate? È un mio amico, un ragazzo che studiava con me all’università e che dopo mi ha frequentato tutta la vita, da oltre vent’anni è il mio dottore commercialista. Ha seguito anche la mia accademia dove fortunatamente ha sviluppato competenze di finanza e oggi fornisce consulenza agli imprenditori.

Se siete dottori commercialisti forse non sapete da dove deriva il vostro ruolo. Voi venivate chiamati éuthynoi, “controllori”, loghistái cioè revisori ufficiali dei conti, synégoroi, avvocati del fisco. Dato che ci sono delle magistrature, scriveva Aristotele nel libro VI nella Politica, che maneggiano grosse somme di denaro vi deve essere un’altra magistratura che eserciti il controllo ed esiga il rendiconto, non trattando da parte sua nessun affare.

Io mi chiedo se quando voi commercialisti ricevete una lettera in cui per quattro volte venite chiamati dall’Agenzia delle Entrate “intermediari” vi sentite lo stesso prestigio che io vi ho letto nelle definizioni del libro VI della Politica di Aristotele. Se veramente vogliamo avere un’economia umanistica delle cose, mi chiedo come sia possibile che uno Stato consideri liberi professionisti alla stregua di intermediari, come se non avessero studiato per superare esami e prove.

Questa per me è mancanza di rispetto delle libere professioni. Se la pensate anche voi così potete scrivermi, solo messaggi e solo WhatsApp al numero 351 8219970. Io credo che nell’economia umanistica avesse ragione Aristotele: gli uomini non sono intermediari e soprattutto il liberi professionisti sono uomini liberi.

Malvezzi​ Quotidiani, pillole di economia umanistica con Valerio Malvezzi