Non sembra affatto migliorare la situazione sul fronte ucraino, anzi semmai è possibile pare peggiorare di ora in ora. Gli Stati Uniti e le loro colonie hanno già ampiamente messo in movimento la macchina di delegittimazione ulteriore della Russia di Putin, proponendo a piè sospinto la solita narrazione caricaturale fumettistica secondo cui da una parte vi è il cattivo e dall’altra vi sono i buoni. Ossia, naturalmente, gli Stati Uniti d’America forza del bene designata e le colonie al traino, tra cui l’Unione europea e la nostra Italia. Ebbene questa narrazione ha un solo obiettivo: rafforzare il fronte imperialista statunitense e delegittimare continuamente la Russia di Putin. Le colpe dell’Occidente, si sa, sono enormi.

La verità è che la Russia di Putin è uno Stato che non si piega alla globalizzazione americano-centrica e che non accetta l’invasione graduale degli spazi ex sovietici con la Nato, come sta accadendo in Ucraina e come già avvenne in Georgia. Perché mai, del resto, la Russia di Putin dovrebbe accettare l’“atlantizzazione” dei propri spazi e la Nato ai propri confini? Perché mai dovrebbe piegarsi all’“americanizzazione” integrale?

Stanno celebrando a piè sospinto Zelensky, fingendo di non sapere quello che in realtà è evidente e sotto gli occhi di tutti. Zelensky nasce come comico e comico è rimasto, non un politico. Fin dal 2014, quando ci fu il colpo di Stato para-nazista volto a portare l’Ucraina sotto l’egida dell’Unione Europea e della Nato, con il pieno sostegno dell’America e di Bruxelles che appoggiarono forze dichiaratamente naziste, Zelensky abbracciò quella visione delle cose. In sostanza, Zelensky sta sacrificando il suo popolo come uno scudo umano per gli interessi della Nato e della globalizzazione americanocentrica. Se davvero avesse a cuore il suo popolo eviterebbe di svendere l’Ucraina alla Nato e, invece, lo fa in nome di ragioni superiori legate alla geopolitica. Come ha detto bene Putin, vi sono bande naziste all’interno dell’Ucraina, appoggiate dal governo statunitense e dall’Unione Europea. Di questo i nostri giornali non parlano.

RadioAttività, lampi del pensiero con Diego Fusaro