Sì, mister Inzaghi potrà anche ribadire che a una squadra rivoluzionata l’obiettivo che veniva chiesto a inizio campionato è il quarto posto, ma se l’Inter perdesse questo campionato, qualcosa da rimproverargli ci sarà.
Ci sarà da rimproverare un mese senza vittorie in Serie A: da quel lontano 22 gennaio veneziano i nerazzurri non trovano i tre punti, troppo per pretendere che le altre dietro – e che il Milan davanti – prima o poi non ritrovino l’iniziativa.
Prospettare un nuovo ciapa no è davvero dura stavolta, con il Napoli che non può sprecare un’occasione troppo ghiotta e Juve e Atalanta che restano alla finestra, ma rischiano di rientrare dalla porta principale.

L’unico a brillare contro i rossoblu è Dzeko, mentre il duo cileno Sanchez Vidal non balla, se non per snervare con errori e giocate vuote. A Lautaro stavolta si può rimproverare poco, salvo essere cinici e redarguire all’argentino di non essere in grado di spaccare la partita una volta subentrato. Ma il Grifone è compatto e resiste nonostante l’assalto a inizio secondo tempo. La squadra di Blessin firma il quinto pareggio consecutivo, un risultato che a poco serve se si guarda la classifica – liguri penultimi – ma tanto fa per come è stato ottenuto stasera.

Al rintocco di traversa, centrata in pieno da D’Ambrosio da corner, l’Inter sembra capire che di bucare Sirigu stasera non se ne parla. I copiosi fischi per l’ex Caicedo non ispirano la zona Cesarini al panterun, pericoloso solo all’89 con un bel suggerimento per Lautaro, fermato prontamente da Ostigard. I 5′ di recupero significano sofferenza fino a un’apertura errata di Vidal al limite dell’area genoana. Alla Serie A i liguri rispondono presente, i milanesi assenti ingiustificati.