Al momento sembra difficile immaginarlo, ma provate a pensare a uno scenario post-pandemico, a una ritrovata normalità conseguente alla fine dell’emergenza. In una ipotetica società uscita vittoriosa dal Covid, cosa resterà di questi giorni? In Italia, in particolare, il pugno duro con il quale è stato governato l’intero processo di crisi rischia di diventare una costante del potere. Alla fine di tutto, gli obblighi che attualmente determinano le nostre vite dovrebbero essere solo un atroce ricordo. Il rischio, tuttavia, è che qualcuno si affezioni troppo alle limitazioni poste in essere e le estenda ad ambiti che nulla hanno a che vedere con la nostra salute.

Già diverse teste pensanti del nostro Paese hanno acceso una sirena di allarme su uno strumento, il Green Pass, che ricorda il modo in cui altrove viene controllata l’intera popolazione. L’accesso del cittadino a un determinato luogo o a una specifica attività previo possesso di requisiti sanciti per legge è riconducibile al sistema di credito sociale imposto in Cina. Oggi in Italia le condizioni sono di tipo sanitario, aver effettuato l’inoculazione o essere guarito dalla malattia. In futuro nulla vieta di pensare a un prolungamento verso qualcos’altro. Alla luce di ciò che si sta abbattendo sugli italiani tutto ormai è possibile.

Secondo il direttore Ilario Di Giovambattista non è da escludere l’ipotesi di un Green Pass fiscale, vale a dire l’utilizzo dei propri risparmi in base alla buona condotta tenuta da cittadino. I decisori politici ci stanno abituando a scelte che mai avremmo immaginato poco tempo prima. Dunque, perché non pensare a come potrebbero legare quella spunta verde ai nostri soldi.

Ecco l’intervento in diretta di Ilario Di Giovambattista, ai microfoni di Stefano Raucci.