Il discorso che vi riporto non è il mio, ma lo condivido parola per parola. Anzi, per la prima volta non vi dico neanche chi è la fonte in modo che voi possiate leggerlo senza filtri e senza preconcetti.

Il globalismo non salverà il pianeta, ma strangolerà l’Italia. No, non è stato un successo il G20 di Mario Draghi: impegni vaghi, senza scadenze, senza una reale convergenza tra le diverse aree geopolitiche in competizione. Anzi, per essere precisi gli unici impegni che verranno rispettati saranno quelli dell’Unione Europea nonostante sia l’area con minori emissioni. Ovviamente chi pagherà il prezzo più alto sarà l’Italia che non ha tecnologie su cui investire per la transizione energetica.
Risultato? L’Europa imporrà la riduzione delle emissioni: l’Italia, indebitandosi con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza comprerà all’estero le tecnologie necessarie per obbedire, e la Cina ci venderà – a noi, ma anche a tutta l’Europa – queste tecnologie e le materie prime per realizzarle, aumentando a dismisura le proprie emissioni.

Risultato? Milioni di disoccupati da noi e nessun miglioramento climatico.
Quindi dobbiamo rassegnarci al riscaldamento del pianeta? Assolutamente no. Basterebbe seguire la ricetta del sovranismo: ridurre le emissioni da noi ma mettere dazi ai paesi che continuano ad inquinare per costringerli a cambiare strada. Ricetta semplice, ma che confligge con il dogma del libero mercato globale e con gli interessi delle grandi multinazionali, per cui né a Roma, né a Glasgow qualcuno avrà il coraggio di parlare di queste cose almeno fino a quando il sovranismo non tornerà a vincere le prossime sfide politiche. Ma quali sfide politiche?

La Matrix Europea, la verità dietro i giochi di potere – Con Francesco Amodeo