Dallo scorso 12 ottobre, la dottoressa Nunzia Alessandra Schilirò non ha più potuto svolgere il proprio lavoro. La poliziotta e Vicequestore di Roma, che in tanti anni di servizio ha ricevuto encomi, elogi e premi dovuti alla propria professionalità, è stata sospesa per aver partecipato ad una manifestazione contro il Green Pass nella Capitale.
Sul palco di piazza San Giovanni, lo scorso 25 settembre, la dottoressa ha difeso la Costituzione, spiegando il proprio punto di vista: la tessera verde sarebbe contro la Legge fondamentale dello Stato italiano.

Il sacrificio di Schilirò, che ora si trova sospesa dal lavoro e senza stipendio in attesa che venga presa una decisione definitiva sul suo futuro, è stato elogiato da Diego Fusaro.
Il filosofo, in diretta a ‘Un Giorno Speciale’, ha espresso vicinanza alla poliziotta, dichiarandosi orgoglioso per la presenza di uomini e donne valorosi come la dottoressa in questione.

Io porto tutta la mia solidarietà e vicinanza alla dottoressa Schilirò. Dico che sono felice ed onorato che in Italia ci siano ancora donne e uomini come lei che non si limitano ad obbedire alla legge, una legge ingiusta merita di essere criticata aspramente. Oggi chi è disonorato, Socrate o il magistrato che gli ha dato la cicuta? Schilirò sta tenendo alta la dignità di questo Paese e abbiamo bisogno di persone così. La verità ha tempi lunghi ma viene fuori. Alla fine ci si rende conto di chi ha agito secondo responsabilità e onore e di chi alla fine ha ceduto. Abbiamo bisogno di persone che restino fedeli alla democrazia, alla Costituzione e ai diritti fondamentali. Il fatto che ci sia stato un tale accanimento contro la dottoressa Schilirò è il segnale che ci troviamo in una situazione massimamente pericolosa. Questo è il mio modesto punto di vista sulla situazione. Credo che siamo ancora all’inizio. Anche le vicende di Trieste non lasciano presagire nulla di buono all’orizzonte, anzi. Si è giunti a definire disertori coloro che non si facciano benedire dal siero. Addirittura disertori, che una volta erano sottoposti a fucilazione”.