Le elezioni amministrative del 2021 hanno emesso i loro primi verdetti nelle città che non hanno richiesto il ballottaggio. Le prime sentenze dicono che il centrosinistra ha avuto la meglio in tante città, da Milano, Bologna a Napoli. Resistono, invece, i candidati del centrodestra a Roma e a Torino, dove Michetti e Damilano potrebbero ottenere la carica dopo il ballottaggio rispettivamente con il DEM Gualtieri e il PD Lo Russo.

A stupire, comunque, è stato il dato relativo all’estensione. Le percentuali mostrano che sono stati pochissimi gli italiani aventi diritto che si sono recati alle urne: solamente il 54.7%. Basti pensare che nel 2016, alle amministrative, erano stati il 61,58% i cittadini che avevano esercitato il loro diritto. A commentare la questione dell’astensione e di quello che per molti è un flop del centrodestra, dando una spiegazione a quanto accaduto, è stato Feltri. Le sue parole a “Lavori In Corso”.

Percentuale di astensione

“I partiti hanno una debolezza strutturale rispetto a come era la situazione in Italia 20-30 anni fa, quando c’erano la DC e il PCI che confliggevano e si contendevano il potere. L’ideologia era forte. I cattolici erano molto numerosi e agguerriti e i comunisti erano artefici di un’organizzazione perfetta. Le battaglie erano passionali. C’era chi votava DC perché aveva paura del comunismo, chi voleva il cambiamento e votava PCI. Oggi i partiti si sono frammentati, non si capisce bene cosa propongano, tutto è rarefatto e sono convinto che il popolo non abbia più tanta volta di partecipare senza pathos”.

Popolo di centrodestra

“Il PD ha conservato gran parte della tradizione dei vecchi comunisti, quindi una certa organizzazione l’hanno mantenuta. Non escludo che siano più numerosi gli elettori di centrodestra che abbiano disertato i seggi. Il problema vero è che la passione per la politica è scomparsa, non c’è più né a destra né a sinistra”.

Voti al ballottaggio

“Proposte nuove non ne vedo all’orizzonte. L’elettore fa ciò che vuole. Chi non va a votare comunque dà un segnale che dovrebbe essere interpretato in modo corretto e non mi pare che la cosa avvenga. I partiti non riescono a capire che i veri problemi sono quelli della gente e bisognerebbe cercare delle soluzioni. Questo non avviene quindi la gente non ha voglia di andare a votare”.

M5S

“La scomparsa del M5S non aiuta, anzi, impoverisce il quadro elettorale. È abbastanza normale però che sia accaduto, il M5S ha dimostrato di essere allo sbando e la gente non ha votato. Qualche anno fa c’era stato un momento di entusiasmo, gente che non aveva un interesse preciso che li aveva votati. Poi questo entusiasmo si è dissolto e adesso vedremo cosa succede. Un rimescolamento del quadro politico è abbastanza prevedibile”.

“Sveglia centrodestra”

“Io non sono responsabile dei titoli di Libero quindi non voglio commentarli. A volte si mette la prima fesseria che viene in mente. Il centrodestra ha perso soprattutto per un motivo: Salvini ha tenuto negli ultimi due anni un comportamento incomprensibile. Subito dopo le elezioni politiche Salvini e M5S hanno costituito una maggioranza andata avanti qualche anno. Secondo me Salvini aveva fatto cose interessanti. Ad un certo punto Salvini ha abbandonato il Governo con i grillini: dopo di che è passato un altro anno, è arrivato Draghi e Salvini è rientrato, insieme con gli stessi che aveva abbandonato, in più con l’aggiunta dell’avversario storico, il PD. Gli elettori della Lega sono rimasti disorientati e per cui la Lega ha perso. Si è pensato che Salvini fosse in stato confusionale. Questa è la realtà”.