Una manifestazione nata come protesta contro il Green Pass e ben presto degenerata. Sabato 9 ottobre, a Roma, migliaia di persone sono scese in piazza per schierarsi contro la tessera che, dal prossimo 15 ottobre, diventerà obbligatoria per tutti i lavoratori, pubblici e privati.
Dopo aver annunciato apertamente l’intenzione di assalire la CGIL ed esortare Landini a proclamare lo sciopero generale, il leader di Forza Nuova, seguito da una parte di corteo, si è diretto proprio verso la sede della Confederazione, dove è andato in scena un vero e proprio assalto.

Un attacco annunciato con molto preavviso quello dei manifestanti alla CGIL stessa: il discorso del leader di Forza Nuova, nel quale vengono apertamente spiegati i propositi, è di un’ora e mezza prima dell’assalto in sé. Un lasso di tempo in cui le istituzioni avrebbero potuto e dovuto organizzare forze armate per impedire l’avanzata verso la Confederazione. Com’è andata a finire lo sappiamo tutti, lo sapeva anche il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, come da lei stessa affermato nella giornata di ieri alla Camera in un discorso che per la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni certifica di fatto la presenza di una strategia della tensione.
L’analisi di Marco Rizzo e Diego Fusaro – vuoi per lo status, vuoi per le idee – è particolarmente calzante: sentite cosa ci hanno detto a “Un Giorno Speciale”.

Rizzo: “Ne escono indebolite le opposizioni”

“Credo che le cose siano complesse ma certamente c’è un dato di fatto. In alcuni momenti della storia di un Paese, anche piccoli gesti con enorme significato simbolico possono intervenire in una storia. Questo dell’assalto alla CGIL è un gesto che può sembrare di scarso rilievo ma dal punto di vista simbolico richiama il ventennio: ha un risultato simbolico enorme. Non sappiamo se questa cosa sia stata sollecitata.
Questa cosa ha indebolito i movimenti di massa che si battono contro questo Governo e modello e ha rinforzato il Governo Draghi.

Dentro la battaglia della politica il Partito Democratico ormai la vittoria già ce l’ha. Sono il partito unico. Assalto con la simbologia fascista? In Italia il fascismo ha fatto delle cose orribili: ha fatto le leggi razziali, una guerra disastrosa. Poi uno può parlare del comunismo degli altri Paesi ma la storia dell’Italia ha visto il fascismo storico fare delle cose orrende.

Essere antifascisti oggi significa essere contro il capitale. Il vero fascismo oggi è il dominio incontrastato del grande capitale e della grande finanza”.

Fusaro: “Il fascismo storico è morto e sepolto”

“Oggi il nuovo volto del potere è pragmatico, tecnico, in giacca e cravatta, che parla di mercati, che limita libertà e diritti e dice di proteggerci. Oggi il fascismo non è impersonificato da quattro delinquenti col braccio teso che spaccano le vetrine. Quelli incarnano il fascismo folklorico di altri tempi e vanno puniti. Ma il vero fascismo oggi è di chi dice che bisogna limitare le libertà dei manifestanti, che bisogna tagliare i salari, chi non introduce il salario minimo garantito come questo Governo… Quando la CGIL indice la manifestazione contro il fascismo avrebbe ragione da vendere se intendesse non solo quattro criminali ma anche questo governo, queste politiche di cannoneggiamento ai diritti dei lavoratori fatte in nome della pandemia e dell’Unione Europea. Si rischia di fare dell’antifascismo un alibi per non combattere contro il nuovo fascismo. Bisogna essere chiari e respingere l’ideologia dei totalitarismi fratelli. Da questa ideologia ne esce vincente l’ordine neoliberale. Bisogna ripensare criticamente la storia e non cedere a queste narrazioni. Il capitalismo esce sempre assolto da ogni giudizio storico.

Il fascismo storico è morto e sepolto: oggi ci sono nuove forme di violenza del potere. L’immagine di Draghi che abbraccia Landini è preoccupante. Vediamo la nuova immagine del potere bancario che abbraccia il sindacato. Quest’ultimo dovrebbe abbracciare i lavoratori, come quelli che perderanno il lavoro in questi giorni a causa dell’infame tessera verde. Draghi non è il rappresentante degli interessi popolari”.