Ave Mou, il grande ritorno di José Mourinho‘. Questo il titolo dell’ultima fatica letteraria di Giancarlo Dotto. Il noto giornalista sportivo ha presentato nel tardo pomeriggio di martedì, nella cornice della Galleria Alberto Sordi presso la libreria Feltrinelli, il volume dedicato allo sbarco dello Special One a Roma.

Un colpo a sorpresa firmato dai Friedkin per rivitalizzare l’ambiente giallorosso che, forse da troppo tempo, sonnecchiava in un malinconico anonimato. La firma del tecnico portoghese, primo attore del ‘triplete‘ interista nel 2010, ha scatenato subito l’euforia del popolo romanista.
Le prime due giornate di campionato hanno confermato i segnali positivi visti durante la preparazione estiva. Due successi convincenti contro Fiorentina e Salernitana con un Tammy Abraham travolgente.

L’intervento di Giancarlo Dotto ai microfoni di ‘Un giorno speciale’

Ho sempre guardato con attenzione Josè Mourinho in tutti i suoi passaggi. Naturalmente è un personaggio ridondante. Io scrissi anche un piccolo volume su Helenio Herrera e, in qualche modo, lui mi sembra l’unico erede vero e possibile. Ora non so se Mourinho, come il Mago, concluderà la sua storia in panchina a Roma. Però il suo passaggio nella Capitale è una forte analogia.

Quando arriva la notizia di Mourinho alla Roma, ad inizio maggio, nessuno ci crede pensando ad una fake dei laziali. Questa incredulità è durata per giorni, settimane fino a quando lui in persona è sbarcato a Ciampino due mesi fa. Per la Rizzoli è venuto fuori un libro di 160 pagine. Il volume parte da questo stupore per accompagnare il suo arrivo fino alle prime esperienze“.

Il potere carismatico dello Special One

In questo caso più che una biografia è un ritratto di un uomo che ha un potere carismatico enorme. Soltanto il nome di Mourinho scatena un delirio collettivo che assomiglia molto ad una allucinazione del nostro desiderio. Nell’ultimo capitolo capitolo del libro, dal titolo ‘Dentro il pigiama di Mou’, cerco di immaginare che cosa è lo Special One al di fuori delle telecamere e del personaggio.
Se oggi dovessi aggiungere un capitolo scriverei di come questa allucinazione di maggio si è trasformata in una realtà. Questo conferma le grandi doti di Mourinho che, in poco tempo, è entrato nella comunità romanista e si è fatto amare. Ha portato risultato cambiando le teste dei giocatori. Ci sono un po’ di miracoli sparsi da parte del mister portoghese“.

Mourinho come l’imperatore Augusto

Osservando la statua di Augusto ho visto una somiglianza incredibile tra i due. Da lì è venuto facile il giochino di un personaggio imperioso che a Roma rischia di diventare imperiale. I soliti barbosi realisti mi dicono: ‘Vediamo cosa succede al primo risultato negativo’. In realtà io rispondo che Mourinho ha già vinto portando questo grande entusiasmo nell’ambiente giallorosso“.