Proseguono le accuse di parte del mondo scientifico a Luc Montagnier, premio Nobel per la medicina che nell’ultimo anno e mezzo ha dovuto subire gli attacchi di molti colleghi a causa di sue opinioni “impopolari” sul Covid-19.
Ad attaccare il medico francese sono stati vari dottori, tra cui Matteo Bassetti, che più volte si è espresso in modo negativo nei suoi confronti, anche con toni piuttosto accusatori e provocatori. In un recente intervento, l’infettivologo di Genova ha dichiarato: “Anche i premi Nobel rincoglioniscono. Credo che Montagnier abbia un problema di demenza senile”.

Parole che hanno fatto infuriare tanti estimatori del premio Nobel, tra cui Alessandro Meluzzi, che in diretta a “Un Giorno Speciale” ha commentato le accuse di Bassetti, spiegando come in realtà siano assolutamente prive di fondamento: Montagnier, che solo poche settimane fa ha tenuto un convegno a Firenze, è ancora lucido e non soffre di alcuna patologia mentale.

“Buona parte delle persone non si è posta neanche il problema di cosa sia il vaccino. Si è adeguata perché lo dicono lo autorità. Poi scopriamo che gli scienziati ci dicono che l’immunità dura prima sei mesi, poi nove, poi dodici… È un gioco dei bussolotti, la credibilità di questi organi scientifici è grottesca. Quando vediamo un uomo come Bassetti, che dice che Montagnier è un demente con il morbo di Alzheimer, siamo davanti ad un imbarbarimento inimmaginabile. Neanche nella comunità scientifica in un Paese dell’ultimo mondo succede.

Tra l’altro ho avuto modo di sentire la conferenza di Montagnier a Firenze, con centinaia di persone e in un caldo infernale: ha parlato per due ore di fila con una lucidità, una capacità di evocare ricordi, di nessi logici… Altro che Alzheimer! Chissà lui di quali disturbi della personalità soffre! Spero quereli e porti via la camicia a chi lo ha insultato in questo modo vergognoso: non ci sono altre parole per dirlo. Ma poi vale anche per Raoult, che ha il più alto indice di impact scientifico in materia virologica e che Macron ha cacciato. E anche per altri scienziati di alto livello che ora sono perseguitati dai big Pharma e dei suoi interessi. La Pfizer ora è più potente degli Stati, dell’Europa, anche dell’USA! Questi non sono scienziati ma propagandisti delle casa farmaceutiche!”.