Una nuova alba per lo stadio Flaminio. Questo è il sogno che accomuna tanti appassionati di calcio e sport ma, soprattutto, molti tifosi della Lazio. Un autentico gioiello architettonico lasciato in balìa del degrado più totale per troppo tempo.

Da più parti soffia forte il vento di un radicale cambiamento di rotta. A tal proposito per il prossimo 2 settembre è stata organizzata una manifestazione, proprio all’ombra della curva nord dell’impianto capitolino, mirata ad accendere nuovamente i riflettori sullo stadio che stimola ricordi indelebili nella mente e nel cuore degli ultras biancocelesti.

Francesco Cuomo, Presidente Associazioni Arti Capitoline, ha spiegato in diretta le peculiarità dell’evento

Il 2 settembre ci sarà questa manifestazione, ovviamente con le varie richieste di attenzione per le norme anti Covid, dove interverranno vari personaggi legati al discorso Flaminio. Interverranno addetti ai lavori, quindi entreremo più sul tecnico con persone preposte a parlare, personaggi noti che portano con il proprio lavoro e il proprio nome il simbolo di Roma in tutta Italia e parleranno anche i tifosi della Lazio. La manifestazione si terrà dalle 17.30 fino alle 20 sotto la curva nord dello stadio. Siamo molto fiduciosi sia dell’adesione che del messaggio che vogliamo mandare“.

Sul tema del Flaminio si è espresso Enrico Michetti, candidato Sindaco di Roma Capitale, intervenuto ai nostri microfoni

Pensate che il Flaminio potrebbe essere un’occasione per riqualificare anche l’intero quartiere. Perché dando la possibilità alla Lazio di poter trasferire la propria sede, il proprio campo, la propria storia nel luogo dove nacque lo sport a Roma, si attiverebbe un meccanismo virtuoso. Da lì si origina tutto.

Lì c’è la possibilità di avviare un progetto. Lì ci sono i nostri ricordi. Lì è dove abbiamo vinto la Coppa Rimet nel 1934. Quello era uno stadio precedente che, come succede in tutti i paesi, è stato demolito e ricostruito. Adesso abbiamo l’opportunità di restaurare e far rivivere questo gioiello. Questo era proprio uno stadio per il calcio. Forse in pochi sanno che la Lazio è una delle Polisportive al mondo con decine di sport affiliati. Nella pancia del Flaminio c’era anche la possibilità di avere piscine, palestre, ring per il pugilato e tanto altro.

Credo che su questa possibilità si stia già lavorando. Il prossimo Sindaco nei primi 100 giorni, laddove ci fosse con tempestività la voglia di realizzare i propri impianti sia da parte della Lazio che della Roma, potrebbe operare al fine di acquisire il pubblico interesse se vengono presentati progetti, un piano di fattibilità, un crono programma e investimenti che stanno in piedi dal punto di vista economico-finanziario. Si potrebbe andare in Consiglio Comunale per questo step. La vocazione sportiva è una delle qualità che contraddistinguono la città di Roma.

Roma e Atene sono i luoghi dove si celebrano le Olimpiadi in maniera più aderente al territorio. Io verrò molto volentieri al Flaminio il 2 settembre perché trovo questa iniziativa davvero lodevole. Faremo grandi cose per la Roma e per la Lazio“.

La digressione sullo scottante argomento dei rifiuti

La Regione è quella che adotta il piano per i rifiuti. Il piano è stato adottato nel 2012 ed è rimasto lettera morta di fatto, poi è stato adottato nel 2020 rimanendo sempre lettera morta. Cosa accade? Il piano rifiuti già definisce gli impianti che devono essere realizzati. Se il Comune rimane fermo, quindi non individua le aree e non si pone nella condizione di collaborare, la Regione ha l’obbligo e il dovere di sostituirsi al Comune inadempiente. Questi sono doveri commissariali. La cosa più importante è quella di instaurare un clima di pace e collaborazione tra i diversi schieramenti della politica“.