Parlavo in una recente pillola del fatto che le multinazionali considerano i vari territori economici come territori di raccolta, di razzia. Il disastro sociale che viene creato dai Governi che devono rispettare gli ordini delle multinazionali è del tutto irrilevante, vengono considerati effetti collaterali.

Questa è la primaria differenza tra la banca di territorio e quella multinazionale: la prima vive in simbiosi con quel territorio ed è quindi interessata non per ragioni etiche ma utilitaristiche alla sua sopravvivenza, in particolare a quella delle famiglie e delle imprese che lo abitano; la seconda può considerare un territorio come area di raccolta di fondi, che più utilitaristicamente possono essere impiegati attraverso le borse in aree di impiego magari dall’altra parte del pianeta.

Oggi sto facendo un distinguo perché l’altra sera a cena con alcune persone sentivo parlare male del sistema bancario, “la colpa è delle banche”. Bisogna prestare attenzione, occorre capire di quali banche parliamo: se sistemiche, centrali o locali. Esistono grandi differenze tra i modelli bancari e quello che si sta cercando di fare da alcuni decenni in Italia è passare da un sistema che era inizialmente di circa 1000 banche ad un sistema che arriverà ad un oligopolio bancario con meno di 10 banche e forse attendersi un duopolio bancario, con 2-3 grandi banche sistemiche a livello italiano.

Questo disegno che si potrebbe attuare nei prossimi anni è pericoloso perché le piccole banche locali, dato che traggono gli utili dal quel territorio hanno l’interesse simbiotico che quel territorio prosperi e generi utili e ricchezza economica, perché quelle banche vivono lì. Invece le banche multinazionali potrebbero considerare i territori come territori di “raccolta” di risparmio e poi magari fare territori di “impiego” in altre aree del pianeta dove la pressione fiscale e i costi del lavoro sono più bassi di quelli italiani.

Questa è una situazione paradossale che non ha niente a che fare con il moralismo o con l’etica. Non è che le banche locali siano più buone di quelle multinazionali. La banche locali hanno creato un modello economico italiano negli anni ‘50 perché si scelse di andare non su un sistema borsistico ma su un sistema adatto alle piccole imprese italiane. Oggi lo si vuole distruggere e questo è un pericolo.

Malvezzi​ Quotidiani, pillole di economia umanistica con Valerio Malvezzi