Ormai è passato più di un anno dall’inizio della diffusione del Covid -19 e dal conseguente passaggio nazionale allo stato di emergenza sanitaria. Emergenza che di recente è stata, di nuovo, prorogata fino al 31 luglio. Roberto Speranza, Ministro della Salute, ha recentemente ha dichiarato in Senato che il discusso piano pandemico per far fronte a questa situazione c’è ed è stato aggiornato.
Resta l’interrogativo e permangono le responsabilità sulla famosa “foglia di fico”, caduta inesorabilmente a colpi di scoop che avrebbero visto suoi collaboratori partecipare alla cancellazione della valutazione negativa dell’OMS sull’operato dell’esecutivo Conte a inizio emergenza.

Quando questa pandemia è cominciata hanno nascosto di non avere un piano pandemico, come qualsiasi paese evoluto dovrebbe avere”. Con queste parole la giornalista Maria Giovanna Maglie esprime il suo dissenso per tutta la gestione della pandemia dei due Governi Conte e Draghi, parlando in primo luogo della crisi economica, aggravata ancor di più, dice la giornalista, da scelte errate da parte del Governo precedente.

A “Un giorno speciale” parliamo di questo e altro proprio con Maria Giovanna Maglie, intervenuta in diretta insieme al giornalista e saggista cattolico Maurizio Scandurra.
Ecco il loro commento ai microfoni di Francesco Vergovich.

Maglie: “Responsabilità penali del Governo sulla gestione pandemica”

“Le responsabilità italiane nella gestione di questa pandemia sono non soltanto morali e politiche ma anche penali.

Quando questa pandemia è cominciata hanno nascosto di non avere un piano pandemico, come qualsiasi paese evoluto dovrebbe avere. Hanno fatto delle scelte di chiusura totale del paese e quindi lo hanno trascinato in una crisi economica ancora più grave di quella preesistente. Non hanno accompagnato a queste chiusure nessuna iniziativa intelligente in tutto questo anno e più. Qualsiasi cosa sia accaduta di negativo è stata scaricata sul comportamento degli italiani, che è esattamente il contrario di ciò che la politica dovrebbe fare. Ancora oggi c’è un’ostinazione feroce per la terapia domiciliare, che avrebbe dovuto e potuto salvare, dei 100mila e più morti, almeno la metà.

Pur dando per scontato che all’inizio si possano commettere degli errori, ritengo che l’intero comportamento del Governo Conte II sia un comportamento in cui si possano ravvisare responsabilità penali. Credo che l’attuale Governo stia, con molte esitazioni e una disdicevole eredità del passato, rappresentata dal Comitato Tecnico Scientifico e dal Ministro della Sanità, tentando di porre rimedio ma con troppa preoccupazione di non evidenziare le responsabilità del passato. A questo punto credo che il giudizio non possa che essere negativo”.

Il progetto di società dei chiusuristi

Il problema del Ministro Speranza non è solo di competenze. E’ anche un problema ideologico, le due cose insieme sono un risultato micidialmente negativo e colpevole. Speranza ha ereditato un Ministero che era stato gestito in maniera dissennata per 5 anni da tale Beatrice Lorenzin.

Speranza ha un’idea che ha tentato di esprimere in quel libro che poi ha fatto l’infelice fine che ha fatto, ma che si può reperire su internet.
Cosa dice speranza in questo libro? Che bisogna ridisegnare lo schema della società italiana dopo aver vinto la pandemia.

E’ un progetto di società in cui l’impresa privata, piccola o media – quella grande non la toccano quando è confindustriale, anzi l’assistono nel modo che dicono loro – deve chiudere per sempre. Si deve affermare una società parassitaria, assistita e in sussistenza. Quello che hanno cominciato a delineare con il reddito di cittadinanza. Questo è il disegno della società che hanno in testa Speranza, un virologo come Galli e un microbiologo come Crisanti. E questo è il grandissimo pericolo che noi abbiamo percorso assieme alla malattia che ora noi ci troviamo a capire se il Governo Draghi combatterà o no, questo perché è stato presentato un piano che ci consegna come assistiti e sussistiti alla super-burocratica, centralizzata e fallimentare Unione Europea così com’è”.

Scandurra: “Guardate il curriculum di Speranza e fatevi due domande”

L’articolo 13 della nostra Costituzione sancisce l’inviolabilità della libertà individuale del singolo a meno che non intervengano eventi criminosi o fatti delittuosi. Ma chi è che gestisce la nostra libertà?
Chiunque può fare quello che ho fatto io: basta andare su “salute.gov.it”, sito del Ministero della Salute, e scaricare il curriculum di un certo Dottor Roberto Speranza, sfogliando il quale possiamo vedere tutti gli incarichi che ha avuto. Devo dirgli chapeau, perché la maturità scientifica è stata conseguita con 60/60, la laurea in scienze politiche con 110 e lode, dottorati di ricerca sempre conseguiti più che ottimamente, ma quando andiamo a vedere le esperienze lavorative noto soltanto che, a parte tutti gli incarichi di partito, l’unico incarico lavorativo è stato nel 2004, ovvero un tirocinio presso le risorse umane presso Barilla Spa.

Sarà forse per questo che tra politica e l’incarico alla Barilla, perdonatemi la battuta, avrà le mani in pasta e non si capisce per quale motivo né Conte né Draghi l’abbiamo tolto di lì per fare il nostro bene?