Un team di legali su richiesta di un gruppo di sanitari italiani ha presentato ricorso alla Corte Europea per l’annullamento delle autorizzazioni di alcuni vaccini anti-Covid. 53 pagine che dimostrano come siano state violate gravemente le normative comunitarie.

L’azione di annullamento si struttura su 3 macro temi: il primo riguarda i protocolli dei test PCR, i cosiddetti tamponi, il secondo riguarda la sperimentazione del vaccino e il terzo le cure alternative, tra cui anche e soprattutto i percorsi di terapia domiciliare.

A ‘Un giorno speciale’ è intervenuta Renate Holzeisen, l’Avvocato che si è occupato di questo ricorso, che in questa intervista ci ha detto di più sulla questione dei test PCR.

Da quanto emerge nel documento, i test PCR insieme all’inadeguatezza dei sistemi sanitari di alcuni Stati membri dell’UE, tra cui principalmente proprio l’Italia, avrebbero di fatto “gonfiato artificialmente la pandemia”. Si sarebbe cioè “abusato a livello mondiale del protocollo per i test PCR” con la conseguenza di creare un numero impressionante di falsi positivi.

In questo video, l’Avvocato Holzeisen ci ha spiegato nello specifico in che cosa consiste questa violazione. Con Francesco Vergovich e Fabio Duranti, ecco le sue dichiarazioni in diretta.

“Ho presentato una azione di annullamento su incarico di un gruppo di sanitari italiani contro l’autorizzazione da parte della Commissione Europea del cosiddetto vaccino, che io chiamo sostanza sperimentale di terapia genica. La Commissione ha autorizzato in maniera centralizzata, quindi con effetti su tutto il territorio della comunità europea, queste sostanze sperimentali in maniera condizionata. Noi li abbiamo impugnati per gravissime violazioni della normativa comunitaria che prevede dei presupposti per autorizzare dei medicinali in maniera condizionata. Si deve trattare di una situazione di emergenza sanitaria di portata internazionale ed è lì che già abbiamo il difetto. A gennaio 2020, dato che non c’erano ancora abbastanza casi, l’OMS non lo ha voluto dichiarare. Guarda caso la settimana dopo i casi sono esplosi. Ma cosa è successo? Che si è iniziato ad abusare a livello mondiale di quel protocollo per i test PCR, i cosiddetti tamponi.

Con questo tampone non si riesce a trovare l’infettività ma soltanto frammenti di questo virus che possono derivare da infezione avvenute lontane nel tempo. E solo adesso l’OMS dice che bisogna verificare se la persona ha dei sintomi e quali sintomi, perché potrebbe pure essere qualche altra cosa. Guarda caso però questa cosa è avvenuta dopo che queste sostanze sperimentali erano già state autorizzate negli Stati Uniti e nel Regno Unito. L’OMS ha aspettato tutti questi mesi lasciando che da gennaio a dicembre tutto il mondo continuasse a creare questi falsi positivi e continua a farlo perché ormai i governi se ne fregano di quello che dice l’OMS. In Italia ancora si continua a parlare di persone infette da Sars Cov-2 per il risultato di un tampone che nella maggior parte dei casi è asintomatico”.