Il segretario del Partito Comunista Marco Rizzo è intervenuto sui suoi social network per commentare il caso Fedez-Rai in occasione della festa del primo maggio. Una dura accusa nei confronti del rapper – visto come uomo più vicino alle multinazionali che alla sinistra – che con la sua polemica ha fatto venir meno il vero argomento di cui si sarebbe dovuto parlare: il lavoro.

“Non prenderei un caffè – ha detto Marco Rizzo – né con Salvini, né con Fedez. Con #Salvini perché è un reazionario, non ha alcuna concezione delle libertà e dei diritti civili. Ma perché non vorrei prendere un caffè con Fedez? Perché quest’uomo ha usato il palco del primo maggio per una polemica artata. Il tema è quello delle cose che si possono dire con un’udienza incredibile, parliamo di milioni di persone che seguono questo personaggio.

Il primo maggio si potrebbe parlare degli infortuni sul lavoro, una strage che continua sempre. Si potrebbe parlare dell’espansione degli infortuni sul lavoro anche nei settori nuovi, quelli collegati alla costruzione della rete per l’e-commerce, di Amazon, ma forse lavorando come testimonial per loro queste cose non le può dire. Poi nel 2020 c’è stato un milione e mezzo di disoccupati in più, la crisi sanitaria ha prodotto una crisi economica devastante: arriveremo a fine anno con la fine del blocco dei licenziamenti e una situazione per artigiani, commercianti, ristoranti che che sarà terribile. Eppure parole per questo non ci sono state.

Non ci sono state parole sulla pace, sulla guerra e sulle spese militari. Non ci sono state parole rispetto alla necessità di ridurre l’orario di lavoro per cercare di conseguire la piena occupazione. E’ un disastro quello del lavoro. La festa del lavoro viene svuotata del suo significato se noi parliamo di temi, giusti e importanti, come i diritti civili, ma in un contesto in cui sembrano essere sostitutivi. Perché si parla dei diritti civili quando si dovrebbe parlare dei diritti sociali fondamentali?

La sinistra abbraccia questo nuovo vate, non vorrei che Fedez sia il nuovo Grillo.