Lotta contro il tempo e contro il virus: il messaggio che arriva da canali di informazione e istituzioni sembra volto a rappresentare l’emergenza sanitaria come una montagna insormontabile. Tanto grave da chiuderci dentro casa, da bloccare interi comparti lavorativi, da avere un coprifuoco e da cambiare completamente anche le più piccole abitudini quotidiane. Eppure altrove la situazione sembra essere completamente diversa.
A parlare di questo tema in diretta è stato Fabio Duranti che insieme a Enrico Michetti e Francesco Vergovich ha commentato alcune immagini giunte alla nostra redazione dall’Australia. Persone per le strade, niente mascherine, attività e ristoranti in funzione: da qualunque punto di vista le si guardi, ciò che mostrano è una condizione di normalità.
Accade lo stesso in Russia, come ci è stato raccontato dalla redazione di Report che lo scorso lunedì ha mostrato su Rai 3 feste nei locali e nelle discoteche. Normalità. Un ritorno alla vita che ci viene testimoniato anche da altri paesi, come Svezia e Svizzera.
La linea scelta da alcuni Stati, insomma, è di cautela per un virus la cui presenza è innegabile, ma la cui gravità non pare stravolgere le normali funzioni di un paese. Qualcosa non torna: cosa sta succedendo? Perché in alcuni posti l’emergenza sembra non esistere mentre in Italia regnano terrore e restrizioni? Il dibattito a ‘Un giorno speciale’.
“Noi vogliamo capire se quello che sta accadendo è legale. Abbiamo capito che non è morale e che è anche un po’ antiscientifico, ma dal punto di vista giuridico lo dobbiamo capire. Chi sono gli illegali? Quelli che protestano civilmente o quelli che hanno fatto le leggi?
Partiamo dall’emergenza. C’è un’emergenza? Perché c’è emergenza ed emergenza. È chiaro che se ce la fanno passare come un’emergenza stramortale tutto è lecito. Ma lo è?
Ci hanno mandato un video dall’Australia. Vediamo come stanno vivendo in Australia ora. La vita è normale. Tutti senza mascherina. Lì procede tutto regolarmente, 650 dollari a settimana per le persone che sono rimaste a casa tra l’altro per un breve periodo è un ristoro reale.
Ma non è solo in Australia, guardiamo il servizio che ha fatto Report sulla Russia… Gli unici coglioni siamo noi che crediamo alle befane e stiamo in mezzo a questa lotta geopolitica. Ai russi non gliene frega niente del vaccino, del coronavirus. La gente balla, vive. Avete sentito cosa ha detto la ragazza: cosa devo fare? Chiudermi in casa? Nessuno mi restituisce questi anni.
Perché esiste l’emergenza qui e in tanti altri paesi no? Il virus ha le frontiere? Non ha il passaporto? Viene bloccato dalle guardie, dalle frontiere della Russia, dell’Australia, della Svizzera e della Svezia?”