Ricordate le tremende previsioni apocalittiche su come sarebbe crollata l’Inghilterra post-Brexit?
Non solo non è accaduto, ma a un anno dall’inizio della pandemia possiamo ben dire che gli inglesi si sono fatti beffe dei catastrofisti dell’uscita dall’Unione Europea.
Boris Johnson si gode i suoi successi in una nazione in grande ripresa e che, dal 12 aprile, tornerà a un “bozzetto” di vita normale, come ha confermato il Primo Ministro stesso in conferenza stampa: riaperte le attività considerate non essenziali, inclusi bar e ristoranti che potranno usufruire dei propri spazi all’aperto, mentre la riapertura al chiuso è prevista per maggio, quando avrà inizio la terza fase già programmata e sulla quale non ci sono dubbi, se non quello dei voli internazionali: un sistema per fasce in base al paese di provenienza – simile a quello italiano con i colori delle regioni – dovrà essere confermato dal residente di Downing Street.
Per ora l’Inghilterra si gode il suo primato su tutto il resto del continente.
Da Londra ci ha spiegato i dettagli il giornalista della Gazzetta dello Sport Stefano Boldrini.
“Durante la conferenza stampa di Boris Johnson scorrevano i dati aggiornati sulla prima dose di vaccino: quando l’ho registrata io, cioè un’ora fa, eravamo a quota 31,6 milioni che hanno ricevuto la prima dose, mentre 5,4 milioni hanno ricevuto la seconda. Totale: 60% della popolazione adulta è stata vaccinata.
Nella conferenza Johnson ha confermato il rispetto della seconda tappa della sua road map e il 15 aprile ci sarà la riapertura di servizi di ristoro, quindi riapriranno ristoranti, parrucchieri, centri estetici, zoo, palestre. Tutto confermato.
Sulla terza fase che parte dal 17 maggio e prevede la riapertura dei voli internazionali il Primo Ministro ha detto che per ora non ci sono motivi per cambiare strategia, ma sarà fatto un punto successivo per confermare la data e eventualmente allargare il sistema delle fasce. Qui c’è la cosiddetta “red list” con una trentina di paesi da cui all’arrivo in Gran Bretagna c’è il soggiorno obbligato al Covid Hotel di 10 giorni pagati dal viaggiatore. l’idea è quella di ritornare al sistema della scorsa estate e fare un sistema a semaforo: luce verde per i paesi dove la situazione è più tranquilla, gialla per quelli a metà del guado e rossa per quelli dove la vaccinazione è in grande ritardo o dove ci sono le varianti inglesi.
Stupido Boris Johnson non è, è anche una persona di una certa cultura. Diciamo che nella prima ondata ha sbagliato molto con un approccio molto minimalista e un po’ troppo nordico.
Poi qualcosa è cambiato, probabilmente è dovuto anche al fatto che lui si è ammalato di Covid e il recupero non è stato semplice.
Cos’è successo? Che il suo consenso era calato ai minimi storici quindi si giocava buona parte della permanenza al famoso numero 10 di Downing Street con un’eccellente vaccinazione di massa.
Inoltre la tanto contestata Brexit, che dal mio punto di vista presenta ancora alcuni lati contestabili, dal punto di vista del Covid e dell’approvvigionamento dei vaccini ha aiutato la Gran Bretagna. L’UE ha 27 paesi da controllare e solo se penso al sistema italiano con 20 regioni mi vengono i brividi.
Invece loro hanno potuto agire in autonomia, è un paese ricco e questo ha permesso loro di fare scorta di vaccini e anche di tenere il paese in lockdown. Noi, signori, siamo in lockdown dal 14 dicembre“.