Vi è una notizia interessante e a tratti inquietante: in data 20 aprile 2021, il dipartimento di Stato USA consiglia ai suoi cittadini di non viaggiare in Italia. La motivazione non è solo quella, facilmente prevedibile, legata all’emergenza epidemiologica. Accanto ad essa, ve n’è anche un’altra, decisamente meno facilmente prevedibile: ed è quella del pericolo del terrorismo.
Sì, avete inteso rettamente: pericolo di terrorismo in Italia, che è stata aggiunta da Washington nell’elenco dei Paesi di “Level 4” (“do not travel“) verso i quali è per l’appunto sconsigliato viaggiare.
Raccomandazioni analoghe, invero, riguardano anche il Regno Unito, la Germania e il Belgio. L’Italia non è quindi un caso isolato

Nel caso di Francia e Spagna, al Covid e al terrorismo si aggiunge anche il generico pericolo di “disordini”. Il “Level 4” resta comunque una raccomandazione che non impedisce ai cittadini americani di recarsi nei Paesi in questione; semplicemente li esorta a non farlo, lasciando in ultima istanza a loro la libertà di scegliere cosa fare.
Il livello appena inferiore, il 3 (“Reconsider travel”, cioè “riconsiderare il viaggio”) è applicato dal Travel Advisory del sito del Dipartimento di Stato Giappone e Cina.

Che cosa sta accadendo, dunque, in Europa? E perché i cittadini europei non sono stati informati?
Si tratta soltanto di generiche e rituali preoccupazioni del Pentagono? O davvero v’è, in Europa, il rischio del ritorno del terrorismo? Possiamo solo, allo stato dell’arte, avanzare alcune ipotesi interpretative (chiarendo fin da ora che sono soltanto ipotesi, e che non hanno la pretesa di esaustività né di essere definitive).
Forse in Europa sta salendo la “temperatura” delle proteste contro il regime terapeutico e si temono disordini magari anche sfocianti nel terrorismo? Sappiamo, del resto, che l’Italia ha una sua storia consolidata di tensioni terroristiche. Difficile a dirsi. In ogni caso, al di là di ogni ragionevole dubbio è il fatto che da più di un anno l’Europa si trova in una condizione di emergenza, che già di fatto è divenuta la nuova normalità.

Questo è il punto su cui occorre ragionare seriamente. Forse l’emergenza sta prendendo un piano inclinato particolarmente pericoloso. Forse al Pentagono, grazie ai servizi d’intelligence, stanno tenendo sotto controllo una situazione senza che noi neppure ce ne accorgiamo fino in fondo, sta davvero prendendo una brutta piega che potrebbe dar luogo nei prossimi mesi all’impensato, a ciò che mai in realtà dovrebbe avvenire. E che forse – chissà – gli Stati Uniti prevedono possa accadere in tutta Europa.

RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro