Nelle due precedenti puntate della rubrica del lunedì sera riguardante i discorsi sull’economia umanistica ho trattato nella prima puntata del tema del rapporto tra economia e politica e nella seconda del rapporto tra economia e scienza.

Questa sera alle ore 20.30 nella terza puntata dei discorsi sull’economia umanistica voglio trattare del tema del rapporto tra economia e pensiero. Ricorderò che il tema fondamentale di cui oggi non si parla più è il concetto di logos, che significa prevalentemente pensiero. Ed è necessario per capire l’economia moderna studiare i grandi classici.

In modo particolare io ricorderò in questo discorso il pensiero di Aristotele e di Eraclito, però passerò anche attraverso altri popoli delle Terra. Per esempio gli indiani delle pianure nordamericane. Ma anche i popoli dell’Asia centrale, che seguivano lo zoroastrismo, quindi una religione molto strana per i nostri gusti ma che ha strane assonanze con le tre principali religioni mediterranee.

A proposito del Mediterraneo tratterò del pensiero degli antichi egizi, perché sono loro che certamente hanno dato un grande contributo al pensiero economico moderno. Come anche dei testi pre-babilonesi. Non potrò fare a meno di ricordare il pensiero di un altro greco Platone, del suo mondo delle idee che a me ha sempre affascinato sin da ragazzo.

E’ necessario per capire l’economia umanistica ricordarsi per esempio del Buonarroti e la Cappella Sistina. Ma anche ricordarsi di Cartesio o del pensiero di Einstein. E poi farò certamente un cenno importante alla fisica quantistica e al pensiero che ha sconvolto il modo di pensare dei fisici, quello di Max Planck che ebbe a dire che la materia come la conosciamo non esiste. Per poi ricordare altri che hanno dato contributi indiretti all’economia, sociologi come Max Weber che parlava di immagini del mondo create per mezzo delle idee.

Fatemi sapere, al termine di queste prime tre puntate sperimentali sull’economia umanistica se vi interessano o non vi interessano, vi piacciono o non vi piacciono, perché devo decidere se continuare o non continuare a proporvi questa che è una diversa chiave di lettura dell’economia.

E’ teoria? E’ illusione? E’ utopia? Vi ricordo che tutti coloro che hanno cambiato il mondo lo hanno fatto partendo da un’idea di cambiamento.

Malvezzi​ Quotidiani, pillole di economia umanistica con Valerio Malvezzi