Ho deciso da oggi di cominciare a dare informazioni, in modo generale, riguardo la macroeconomia. E in particolare voglio continuare a dare fastidio, cioè voglio sostanzialmente aiutare le persone a vedere le cose in modo diverso. In particolare me la voglio prendere con il pensiero neoliberista, il pensiero unico che ha attraversato gli ultimi decenni. La gente deve sapere cose che non sono scritte dai giornali, sulle televisioni nazionali e cioè: io non ho mai visto al Tg1 spiegare, ad esempio, che i fondi europei non esistono, che gli aiuti europei non esistono.

Allora ve lo dico io. Ho passato tanti anni a fare il consulente di finanza agevolata, più o meno dalla metà degli anni ’90 alla metà degli anni 2000. Più meno dieci anni. Ebbene in quel periodo io, come tanti altri, pensavo che l’Europa aiutava le imprese. Ma, in quei dieci anni di lavoro, ho capito delle cose, ho fatto del denaro come consulente su quelle materie. Prima me ne sono occupato in via politica e poi ho cominciato ad occuparmene in via scientifica e via discorrendo.

E dopo ormai quasi 30 anni dal 1992, cioè dai Trattati di Maastricht, è giusto che la gente sappia che i fondi europei non esistono e bisogna parlare alla gente in termini semplici. Io ci provo: l’Europa non può stampare il denaro, il contributo a fondo perduto non si crea magicamente. Perché ci sia un regalo da parte mia alla parte vostra, bisogna che quel regalo io lo produco, lo fabbrico e poi ve lo do in omaggio oppure lo rubo, oppure non so come faccio a crearlo dal nulla.

Il denaro non lo crea dal nulla l’Europa, l’unico soggetto che crea il denaro dal nulla si chiama Banca centrale. Ma noi stiamo andando verso il Recovery fund. Noi stiamo andando verso i fondi Next generation. Quelle cose lì che su tutti i giornali vi giustificano come essere il motivo fondamentale per il quale abbiamo preso il tecnico Draghi, è un inganno colossale. I fondi europei, i regali europei non esistono. Quei soldi sono debiti che l’Europa prende, per poi fare prestiti a noi o darci contributi. Ma quei contributi, esattamente come i prestiti, andranno rimborsati all’Unione Europea. Come? In due modi: con tasse europee oppure con contribuiti dello Stato Italia all’Unione Europea aumentati, e lo Stato quei soldi li prende dalle tasse dei cittadini.

Quindi, sappiatelo, i contributi europei non esistono. Sono soldi che noi diamo all’Europa per poi riportarne a casa di meno di quello che abbiamo dato.

Malvezzi​​ Quotidiani, pillole di economia umanistica con Valerio Malvezzi