Una parte del settore della ristorazione dice basta: dal 6 aprile, indipendentemente dalle decisioni che verranno prese vista la scadenza del decreto attualmente in atto, oltre 1200 tra pizzerie e ristoranti riapriranno e lo faranno sia a pranzo che a cena.
Un grido, quello dei ristoratori, che arriva forte e chiaro: basta chiusure, basta dare le colpe dell’aumento dei contagi al comparto della ristorazione e basta a sussidi insufficienti. Gli italiani vogliono lavorare e vogliono farlo in sicurezza, come da protocollo.
“La politica si assuma le sue responsabilità e la smetta con le pacche sulle spalle. Non possono blindare un comparto intero perché non hanno la capacità di fare i controlli”. A parlare è Paolo Bianchini, Presidente di MIO Italia – Movimento Imprese Ospitalità, associazione in prima linea per portare avanti questa protesta.
“Non vogliamo porci contro legge – continua Bianchini ai nostri microfoni – ma quando una legge è iniqua noi ci chiediamo questo Stato dove voglia arrivare”. In questo video la sua intervista: ecco cosa ha detto a Stefano Molinari e Luigia Luciani in diretta.
“Noi non vogliamo porci contro legge, ma quando una legge è iniqua e soprattutto colpevolizza soltanto una categoria noi ci chiediamo questo Stato dove voglia arrivare. Nel Decreto Sostegni, ormai i conti li abbiamo fatti tutti, abbiamo visto che arriveranno un 5% di rimborsi sulle perdite che abbiamo avuto nel 2020. Non è stato fatto nulla per il tema degli affitti e soprattutto degli sfratti che da aprile stanno ripartendo. I proprietari vengono sfrattati dai proprietari delle mura perché ovviamente in questo momento non riescono a pagare gli affitti.
C’è un’incertezza totale sul nostro lavoro: fino al 6 abbiamo una chiusura totale senza valutare le differenza tra città e città. Si chiudono le regioni anche se all’interno ci sono differenze di indici. Ma soprattutto c’è mancanza di liquidità: non possiamo veder morire le nostre aziende tra le mani per nostra assoluta non colpevolezza. Stanno fallendo le attività perché c’è un Ministro della Salute che ha dimostrato di non avere minimamente l’attitudine a gestire un’emergenza e nel 2020 ha creato disastri totali. Ora questo governo lo ha mantenuto lì senza battere ciglio.
O la politica si assume le sue responsabilità e la smette con le pacche sulle spalle dicendo che abbiamo ragione e ci permette di lavorare, oppure si assume la responsabilità di veder fallire un intero comparto.
Noi chiediamo di lavorare, non sussidi statali. Lavorare secondo protocolli che già esistono. E poi ormai è chiaro che non è il ristorante il luogo del contagio ma i mezzi pubblici. Non possono blindare un comparto intero perché non hanno la capacità di fare i controlli. Io ho perso 180.000 euro di fatturato, a noi i ristori sono serviti a pagare i costi fissi”.