Pau Lopez 6,5
Al minuto ottantadue schiaffeggia via dal palo alla sua destra il possibile due a uno, in posa da Album Panini. Decisivo, col senno di poi. Poi c’è la questione della gestione della sfera con i piedi. 

Mancini 6,5
Gomitino alto su Ribery, ma rifinitura aurea per il gol di Spinazzola. Poi tanta legna, al solito. Leader, ormai.

Cristante 6,5
Lucida essenzialità, pochi palloni sprecati: il contabile della costruzione dal basso. 

Kumbulla 6
Nervoso, ingenuo per l’ammonizione, cala alla distanza.

Bruno Peres 6,5
La sua quantità, con una qualità stasera impreziosita dall’aver creduto a quella palla da cui nasce l’assist di Mancini per lo zero a uno.

Veretout 6,5
Finché ne ha, continua a cercare di individuare spazi all’interno dei quali catapultarsi. Ora cerchiamo di capire per quanto ne avrà. Esce senza nemmeno poter poggiare lo scarpino per terra.

Diawara 7
Lucido nella sua impostazione minimalista ma precisa, ai suoi ritmi, segna un gol pesantissimo con un inserimento da manuale. Stasera Amadou è meglio di Amadeus. 

Spinazzola 6,5
Fa col vantaggio, disfa col rocambolesco autogol, poi si ritrova spingendo con continuità.

Mkhitaryan 5
Poco, pochissimo stasera. Non si accende.

Pellegrini 5,5
Porta la croce meno che col Milan, non canta quasi mai. 

Mayoral 5 
Finisce nella morsa delle maglie viola, dalla quale non si divincola fino alla fine.

Pedro 6
Qualità al servizio della pressione romanista in un finale premiante.

El Shaarawy 6
Work in progress, comunque sia con lui è come innestare una marcia più alta, se non altro per la preoccupazione che induce.

Karsdorp 6
Dà aria sul suo lato, con spazi più lunghi.

Smalling 6
Bentornato, a chiudere gli spiragli degli spifferi di frustrazione viola.

Fonseca 6,5
La Roma inizia senza aver fame di rivalsa; nella ripresa la squadra trova il vantaggio, non merita di subire il pareggio, si porta a casa la partita anche grazie ai suoi cambi. 

Paolo Marcacci