Il covid può colpire tutti, ma non allo stesso modo. Sugli anziani da proteggere e difendere come categoria a rischio si è già scritto e detto a sufficienza. Ma cosa ne sarà di chi sta affrontando la propria fase evolutiva in piena pandemia? Il riferimento va naturalmente a bambini e ragazzi, costretti a crescere in questo periodo di proibizioni, divieti e chiusure.

Alcuni esperti cominciano a preoccuparsi rispetto agli effetti indiretti e al momento invisibili che il covid avrà sulle future generazioni, sulla classe dirigente del domani. “Stiamo giocando con la psiche di intere categorie di soggetti che vanno dai 14-15 fino ai 18 anni”: così ha affrontato l’argomento il professor Enrico Michetti, intervenuto in diretta ai microfoni di Ilario Di Giovambattista, Stefano Raucci e Francesco Di Giovambattista.
Questo il parere del Prof. Michetti.

“Cambiano gli attori ma poi la scena è sempre la medesima. Non si riesce a convivere con questo morbo. I danni che sta creando alle persone sono irreversibili. Voi immaginate i ragazzi che non vanno a scuola: pensate che veramente i nervi di questi ragazzi possono reggere quando tu non hai più la possibilità di andare in palestra, esci da scuola e non hai la possibilità di andare dai tuoi amici, non hai la possibilità di andare in montagna, non hai la possibilità di alcuno svago.

Non è tanto il deficit culturale, quello si può recuperare, è proprio il deficit psichico. Non avendo valvole di sfogo, noi avremo dei serial killer tra un po’. Stiamo giocando con la psiche di intere categorie di soggetti che vanno dai 14-15 fino ai 18 anni. E poi li criminalizziamo se vanno a prendersi un bicchiere di birra. Ma che devono fare i ragazzi? Ma cosa pretendete, che stiano reclusi dalla mattina alla sera? Che prototipo di persona avete in mente?

Se non c’è quel minimo di svago la testa va in tilt. Io da professore universitario vedo difetti di concentrazione, gente che se non gli fai una domanda in linea con quello che ha studiato non sa più ragionare, gente che non sa più studiare insieme. Quale tipo di persona hanno in mente gli scienziati? Il turbamento psichico, il disagio che stanno provando questi ragazzi”.