C’è voglia di normalità. Tanta, oltre ovviamente alla voglia di tornare alla vita prima del virus da parte di chi si sostenta col proprio lavoro, quali artigiani, partite Iva, imprenditori, mondo della cultura.
“Per tornare alla normalità dobbiamo incrementare la vaccinazione“, dice il premier Draghi nel suo discorso in Senato in occasione del Consiglio europeo che si terrà a breve. Si punta in particolare alla triplicazione delle attuali 170mila dosi di vaccino inoculate in tutta la nazione, ma c’è anche altro?
Parliamo di cure domiciliari e terapie preventive in casi in cui il virus non preoccupa. Dunque per giovani, adulti in salute, e per chiunque non sviluppi una forma aggressiva.
Proprio in questi giorni ci sono in proposito novità sugli anticorpi monoclonali. Ne abbiamo parlato in diretta a ‘Lavori in Corso’ con il Prof. Massimo Andreoni, del Policlinico di Tor Vergata.
Vaccini
“Vaccinare in tre mesi 40 milioni di persone andrebbe bene, perché coi 5 milioni di vaccinati di oggi si raggiungerebbero quei 50 milioni che ci eravamo preventivati come minima quota per giugno. Permetterebbe di raggiungere quell’immunità di gregge che dovrebbe ridurre la circolazione del virus. Ma questo dobbiamo farlo prima dell’estate, perché con l’estate è vero che il virus circolerà di meno, ma ci saranno maggiori assembramenti. Quindi se non creiamo una buona immunità ci sarà la ripartenza del virus in autunno“.
Cure preventive e domiciliari
“Se si sta facendo qualcosa anche per le cure? Sì, perché non dobbiamo dimenticare che comunque giornalmente continuiamo a contare una quantità di decessi che effettivamente è un po’ impressionante e avvilente, quindi quando non riusciamo a far funzionare bene i vaccini dobbiamo pensare intanto a curare le persone. E’ importante avere buone cure perché – non voglio spaventare nessuno – questo virus probabilmente non è che scomparirà, quindi dobbiamo comunque avere una buona terapia per quei speriamo pochi casi che ci saranno anche dopo la vaccinazione. Mi sembra una buona idea.
Noi qui a Tor Vergata proprio ieri mattina abbiamo fatto i primi due anticorpi monoclonali a pazienti non ospedalizzati, quindi qualcosa si sta muovendo. Il criteri d’arruolamento però in questo caso è per pazienti molto lievi, non ospedalizzabili e con pochi sintomi, quindi all’inizio della malattia.
A breve avremo a disposizione anche delle miscele di anticorpi monoclonali, cioè anticorpi monoclonali che vengono somministrati contemporaneamente. Finalmente qualcosa si muove”.
“Il lockdown andava fatto diversamente”
“L’epidemia bisogna precederla, cioè quando ci sono pochi casi bisogna mettere misure severe. Quando ce ne sono molti, i buoi sono scappati e purtroppo sono misure che per fare effetto impiegantesi molto più tempo.
Io lavoro in ospedale, quindi con tutto ciò che vedo ho una visione più dura delle cose che mi porta a dire: no, non scherziamo, cerchiamo di abbassare ancora di più questa benedetta epidemia, o diventa insopportabile. Però capisco tutte le altre posizioni“.