Troppo lunga l’attesa del vaccino per la Repubblica di San Marino che da mesi ormai aspetta le dosi dall’Unione Europea.

Un’emergenza nell’emergenza” l’ha definita il Segretario di Stato per la Sanità e Sicurezza Sociale della Repubblica di San Marino il Dott. Roberto Ciavatta: “Abbiamo tentato l’approvvigionamento tramite l’Unione Europea – ha spiegato ai nostri microfoni – ma ci sono stati rallentamenti che hanno fatto sì che fino a oggi non abbiamo ricevuto nemmeno una dose di quelli che circolano in Europa”.

Questo, dunque, il motivo per cui il microstato indipendente ha deciso di rivolgersi alla Russia.

Sputnik V, questo il nome del vaccino, costa all’incirca 8 euro a dose, circa la metà del vaccino Pfizer, e la quantità, ha spiegato il Segretario di Stato, impone l’impossibilità di somministrarlo a cittadini non sanmarinesi. Fuori dai giochi dunque i vicini italiani che pensavano di ricorrere a San Marino per ottenere la somministrazione.

Tutti i dettagli sono in questa intervista di Stefano Molinari e Luigia Luciani. Ecco cosa ha detto il Dott. Ciavatta a ‘Lavori in corso’.

“Non siamo membri dell’Unione Europea, dunque non siamo vincolati alle indicazioni sanitarie dell’Italia e degli altri paesi europei. L’utilizzo dei farmaci è legato all’autorizzazione avvenuta da almeno un ente regolatorio internazionale come Aifa e Ema.

Abbiamo applicato la somministrazione di un vaccino che già è applicata in 30 paesi. Abbiamo tentanto l’approvvigionamento tramite l’Unione Europea, ma ci sono stati rallentamenti che hanno fatto sì che fino a oggi non abbiamo ricevuto nemmeno una dose di quelli che circolano in Europa. Siamo in un’emergenza dentro l’emergenza. Personale sanitario va nei reparti Covid senza vaccino, dovevamo trovare una strada che ci permettesse di partire con la campagna di vaccinazione.

Non è possibile perché la quantità è sufficiente per una piccola percentuale di cittadini sanmarinesi e non è possibile somministrarlo a non cittadini. Se ci fosse richiesto di trovare canali per un aiuto dall’Italia noi saremmo ben disposti a dare la nostra disponibilità.

Le attività con la Federazione Russa sono state molto veloci. Nell’arco di un paio di settimane abbiamo ottenuto il contatto tramite il corpo diplomatico e in un paio di settimane avevamo i vaccini a casa. Questo lo dico, è importante perché sul lato del protocollo con Pfizer o con le case farmaceutiche approvate Ema tutto è molto più macchinoso.

Il prezzo del vaccino? Qualcosa meno rispetto a 10 dollari, quindi attorno agli 8,5 euro a dose. All’incirca la metà del Pfizer”.