C’è chi dice no. E lo grida con tutta la grinta possibile. Tra i più audaci oppositori al Governo Draghi non si può non citare il senatore Gianluigi Paragone, fondatore del movimento Italexit, che ha nelle sue radici la lotta al sistema dominante e trova in Mario Draghi un avversario quasi naturale.

Ieri in Senato e fuori dal palazzo in protesta in piazza al Pantheon di Roma, oggi in diretta ai microfoni di Stefano Molinari e Luigia Luciani, Gianluigi Paragone si serve del maestro di Draghi, il professore ed economista Federico Caffè (prematuramente scomparso), per definire lo stesso Premier un “incappucciato della finanza”.

Questo l’intervento di Gianluigi Paragone a “Lavori in corso”.

“Mario Draghi incappucciato della finanza”

“Mario Draghi questo è. Un incappucciato della finanza. E’ un uomo espressione delle élite finanziarie che si mette a disposizione della politica. Incappucciato della finanza era un’espressione di Federico Caffè, che oggi rinnegherebbe completamente l’operato di Mario Draghi.

L’Italia è un paese ipnotizzato. A furia di demolire la politica e di pensare che la politica non abbia i mezzi e le capacità per dare le risposte, allora ci si affida anche all’ipnosi di Mario Draghi.

Quando il mainstream continua a dire che abbiamo politici incapaci, che non hanno una visione, diciamo solo un pezzo di verità. Tutta la parte che dovrebbe essere dei migliori non sta facendo il bene dei cittadini, anzi la sta smontando. Io penso che Mario Draghi sia qui per smontare definitivamente quella che è la forza dell’Italia, cioè da grande potenza industriale a trasformarla definitivamente come parco divertimento altrui. L’operazione la iniziò sul Britannia con la stagione delle privatizzazioni, che furono soltanto uno striminzito tentativo di fare cassa. Almeno ci fossero riusciti…

Consigli ai 5 Stelle che non ci stanno

Io do il consiglio di unire le forze. Già la finanza è padrona di tutto, se la politica dissidente teme un’azione corale, è un handicap. Io penso che occorra unire le energie gli sforzi, dare un minimo di sinergia”.

“È un Governo pericoloso”

Siamo di fronte ad un Governo pericoloso, perché manca un minimo di attrito, di resistenza parlamentare e nel Paese. Si rischia un’acriticità nella valutazione di Mario Draghi. Io questo Mario Draghi non me la sento proprio di metterlo nel pantheon dei grandi della patria. Lo temo, penso che sia un predicatore di tesi sbagliate. E’ colui che demolirà ciò che è la grande ricchezza italiana, fatta di eccellenze, di piccolo e bello. Questo modello può essere vincente, se solo lo Stato facesse lo Stato”.