Qualche volta mi piacerebbe sapere, lo dico davvero col cuore in mano, come pensano che finirà questa pandemia coloro che sono scettici su tutto.
I negazionisti, o i riduzionisti, quando pensano che finirà? Con il caldo?
Questo è stato un punto cruciale sul quale hanno già fallito l’anno scorso. Finirà grazie a quale tipo di cura o di medicina (se queste contano ancora)?
Finirà naturalmente soltanto quando ci saranno i vaccini e si raggiungerà un’immunità di gregge vaccinale.

Questo però sembra non piacere a chi non crede nel valore dei vaccini. Dunque quando finirà? Con quali medicine? Ci sono tante malattie per le quali le medicine non sono state trovate.
Una di queste, per esempio, è il morbillo: non può essere curata con e può essere soltanto prevenuta col vaccino. Il morbillo è molto più contagioso di Sars Cov 2, contagiando da uno a 18 individui invece che 2-4-6 al massimo nei momenti di maggiore spinta.

Quindi quando finirà questa pandemia per coloro che hanno negato addirittura che esistesse?
Quando finirà la pandemia per coloro che non vogliono utilizzare i vaccini e dicono sempre no a qualsiasi tipo di intervento?
Quando finirà la pandemia per coloro che dicono che il virus nemmeno esiste ed è stato inventato in laboratorio? Quando finirà la pandemia per coloro che non vogliono rassegnarsi al fatto di aver scoperto in solo un anno più di un vaccino efficace e con scarse conseguenze negative, che è davvero uno dei più grandi successi della scienza?

Tutte queste domande mi piacerebbe farle a chi ancora continua a sostenere che la scienza non ci aiuta e che la ricerca non ci aiuta. E’ solo grazie a questo che potremo uscire fuori da situazioni critiche come questa che, fra l’altro, gli scienziati avevano largamente previsto. Erano già 4-5 anni – anzi, già dal 2009 – che l’OMS aveva messo in guardia dal prossimo virus killer che avevano detto sarebbe stato respiratorio, che mutava velocemente e contro il quale sarebbe stato difficile trovare immediatamente una medicina. Ecco questo killer del futuro prossimo si è palesato.

A questo punto forse sarebbe molto più onesto, da parte di coloro che hanno alzato questo gran polverone che in realtà non ha aiutato nessuno, riconoscere gli errori di una limitata visione del mondo e dell’incapacità dell’affidarsi alla scienza perché non la capiscono. La scienza non è propriamente per tutti, anche se poi aiuta tutti.
Lo stesso invito è rivolto a coloro che continuano a prendere per buone le interviste sui giornali invece che gli articoli sulle riviste scientifiche, l’unico linguaggio su cui gli scienziati si parlano e con il quale gli scienziati si capiscono: gli altri proprio no.

GeoMario, cose di questo mondo – Con Mario Tozzi