Abbiamo parlato in questi giorni delle parole dell’ex presidente dello Ior Ettore Gotti Tedeschi, che ha rivelato che alle élite occidentali servisse che le democrazie deviassero verso una dittatura mascherata.

Non possiamo negare che, anche se con toni e forse finalità diverse, Gotti Tedeschi ha espresso esattamente gli stessi concetti riportati nella lettera dell’arcivescovo Carlo Maria Viganò, indirizzata al presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump. Quando Viganò ha scritto: “Un piano globale, denominato Grande Reset, è in via di realizzazione. Ne è artefice un élite che vuole sottomettere l’umanità intera. Scopo del Grande Reset è l’imposizione di una dittatura sanitaria”.

Il fatto che due personaggi così autorevoli e di così diversa estrazione, come Gotti Tedeschi e Viganò, esprimano un concetto così identico vuol dire due cose:

  1. C’è un’evidente spaccatura all’interno della Chiesa.
  2. Qui nessuno vuole negare il virus, ma il vero negazionista è chi nega che siamo di fronte a un cambiamento di modello planetario.

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