Esiste un problema: i mancati incassi che portano alla carenza di liquidità nelle imprese italiane e di conseguenza, in tutta l’economia italiana.
Esiste la soluzione (straordinaria, come è straordinario il momento che stiamo vivendo): stampare denaro.
Esiste però anche un costo a tutto questo, come forse obietterebbero a tutto questo i burocrati della BCE, e ci mancherebbe che non lo facessero.

E’ un quadro già presente da ben prima dell’epidemia di coronavirus, ma a cui ora il virus dà un’importanza decisiva.
Il punto dunque diventa valutare se alla luce di un sistema economico sul filo del rasoio, valga la pena – almeno per il momento – se avallare i veti posti dall’Europa e, finalmente, stampare moneta.

Una certezza tra tanti dubbi c’è. L’ha data la presidente della Commissione Ursula Von der Leyen in persona: la BCE non può fallire, dunque il default del principale organo di regolazione della liquidità europea non sarebbe una conseguenza se un domani si annunciassero miliardi a fondo perduto concessi all’Italia da Bruxelles.
Una ottima notizia, visto che la stragrande maggioranza delle imprese italiane ha dietro di sé (ma soprattutto davanti) enormi perdite degli incassi arrivando a sfiorare l’80% di perdita del fatturato totale durante l’estate.

La situazione però continua a permanere critica per il sistema tutto: dei miliardi del Recovery Fund non c’è ancora traccia, e la soluzione del denaro a fondo perduto assume sempre più le sembianze di una chimera.

Quello che si dovrebbe fare però, secondo l’economista Valerio Malvezzi, è proprio questo: denaro a fondo perduto ed emissione di titoli di stato. Due ingredienti che ci eviterebbero un 2021 altrettanto funesto.
Lo ha spiegato a Fabio Duranti e Francesco Vergovich a ‘Un Giorno Speciale’: ecco il suo intervento.

Nel periodo da marzo a luglio del 2020 quello che è successo è gravissimo: riguarda la quota mensile delle fatture non pagate in funzione delle dimensioni aziendali.
Il fenomeno è speculare per piccole, medie e grandi imprese, ma ovviamente le piccole imprese sono quelle che hanno il problema più grave.
Nel mese di maggio le fatture non pagate sono state il 47%: vuol dire che la metà dell’economia italiana non c’è più.

Quello che non capiscono Governo e Parlamento (che si occupa di altre cose) è che se il 47% del fatturato non viene pagato sul dire che la metà della liquidità di ciò che è necessario è ancora in circolazione.

In termini di incasso sui vari settori economici da maggio 2020 a luglio 2020 noi abbiamo avuto perdite di incassi sostanzialmente di dimensioni apocalittiche. Parliamo di mancati incassi che vanno dal 60% a circa l’85%: vuol dire che questi settori sono morti.
Settori che ormai sono altro che in terapia intensiva economica, qui siamo a un pelo dall’obitorio. E vorrei sapere che cosa sta facendo il Governo italiano per tutti questi settori.
Non è un problema di fattura stavolta, ma di incasso. Notate bene che quando quest’estate io dicevo che un Governo serio dovrebbe dare contributi a fondo perduto e bonus fiscali, il Governo in carica non ha fatto né l’uno, né l’altro.
Tutte le centinaia di miliardi di cui abbiamo parlato per mesi erano contributi in conto garanzia, cioè, in termini di uscita di cassa monetaria: zero.

Mancati incassi nei settori con maggior perdita di fatturato

Tra le aziende italiane ci sono medie di perdite di liquidità che vanno da un 40%-45% fino ad arrivare al 70%.
Vuol dire che in termini di media noi abbiamo un sistema economico italiano che per alcune aziende è diventato un 10% di quello che faceva prima, a un 40% di riduzione di fatturato per tante altre aziende. In sostanza noi non abbiamo più liquidità in Italia.
E dato che l’altro giorno la signora Von der Leyen, rispondendo a un’interrogazione parlamentare ha praticamente risposto che lei ascolta Radio Radio e in particolare il sottoscritto – perché io sono anni che vengo sbeffeggiato quando dico che il debito si crea dal nulla – alla precisa domanda: “La BCE può fallire se stampa troppa moneta?” ha risposto “una banca centrale non può mai fallire”. Punto.

“Loro non possono fallire”

Hanno in questo modo ammesso una verità: le banche centrali non possono fallire quando manca una moneta in un sistema economico, perché loro schiacciano un bottone proprio perché non possono fallire.
Voglio sapere allora visto che la povera gente rischia di fallire, per quale caz** di motivo la Banca Centrale Europea non stampa moneta e per quale caz** di motivo lo Stato italiano sapendo questi dati non fa immediatamente un’azione al livello politico europeo per inondare il sistema economico di liquidità.

Significa che ci aspetta un 2021 tragico e loro continuano a parlare di pu**anate come MES e Recovery Fund quando qui servono immediatamente titoli di Stato e emissione di debito per aiutare un sistema imprenditoriale privato che altrimenti andrà sul lastrico.

Disastro sociale

Quello che vi segnalo è che le aziende non stanno più pagando i fornitori, quindi si sta creando un sistema di blocco dell’economia.
In questa situazione tu Governo puoi anche dire di non licenziare, ma quello che dovresti dire è che non devi pagare le tasse oppure dai dei contributi pubblici per rimettere in moto l’economia.
Se non fai né l’uno né l’altro la conseguenza è che le aziende chiudono e non pagano più i dipendenti.
Avremo quindi un problema sociale esplosivo fra qualche mese.

Dato che gli strumenti per risolvere il problema ci sono – l’ha detto la Von der Leyen qualche giorno fa – perché una banca centrale non potrà mai fallire, io mi chiedo perché si accumulano enormi capitali in borsa e ci sia ancora qualcuno che in questa situazione fa enormi guadagni.
Perché non si fa un attacco immediato, dirompente contro l’economia capitalistica sostituendola con un’economia umanistica?

Io non posso accettare che per un sistema ingiusto, iniquo e criminale basato sull’accumulazione di capitali speculativi si mandino a pu**ane milioni di imprese e di famiglie per bene!”.