Prosegue senza posa l’epopea del Covid-19 e delle misure emergenziali con annessa nuova razionalità politica legata alla pandemia.
Proprio ieri è stato varato il nuovo Dpcm che prevede nuove norme restrittive: si è votato a favore della proroga dell’emergenza.

Scandalosamente le opposizioni, anziché fare quello che si presume essere il loro mestiere, si sono astenute rispetto a una chiara e puntuale presa di posizione. Sicché lo stato di emergenza è stato prorogato fino al 31 gennaio 2021: era già stato prorogato, ricorderete, l’estate scorsa e adesso vi è una nuova proroga.
Ciò a sostegno della nostra tesi secondo cui viviamo de facto in una pandemia infinita, in una sorta di cronicizzazione dell’emergenza e dell’annesso stato di emergenza.

Ebbene il nuovo Dpcm giunto ieri dà una svolta restrittiva, ma rispetto a quello che si paventava sembra essere meno peggio.
Mascherine obbligatorie all’aperto, ma a patto che non ci sia una situazione di isolamento, sicché se ci si trova a camminare – supponiamo – in spiaggia da soli, non è necessario calzare la mascherina.

Desta qualche preoccupazione tuttavia la frase pronunziata dal Vis-Conte dimezzato giallofucsia, il Don Circostanza di siloniana memoria: “Mascherine obbligatorie all’aperto misura necessaria per evitare un nuovo lockdown“.
Pare un’affermazione pericolosa questa, perché potrebbe essere un nuovo metodo di narrazione per imporre molte altre misure stringenti utilizzando il ricatto del possibile lockdown che deve essere evitato e che dunque richiede tante misure restrittive.

Possiamo dirlo senza tema di smentita: anche in questo caso la situazione è ben lungi dal normalizzarsi. Anzi, potremmo verosimilmente sostenere che si sta normalizzando l’emergenza stessa.
Chissà quando terminerà la vigenza di questi dispositivi emergenziali. Chissà quando realmente finiamo i divieti di assembramento, il distanziamento sociale come nuovo criterio ordinativo della società del capitalismo pandemico-terapeutico e l’uso obbligatorio della mascherina.

Sono domande che debbono essere schiettamente poste e che invece, complice il clima di terrore, vengono puntualmente eluse.

RadioAttività, con Diego Fusaro


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