Nuovi Dpcm, nuove ordinanze regionali, nuove disposizioni da parte dei Sindaci dei singoli comuni: in questo momento tutta Italia si trova a dover fare i conti con le restrizioni che giungono da ogni lato. Il motivo, l’aumento dei contagi. “Agire ora per essere liberi domani”: questo il principio sul quale batte il Premier Conte in ciascuno dei suoi interventi pubblici.

Ma quando arriva questo “domani”? Le restrizioni sono davvero tutte necessarie? È giusto mettere il diritto alla salute al di sopra della libertà stessa? I dubbi vengono dai dati che, se analizzati nel dettaglio, mostrano una alta percentuale di positivi asintomatici. Il filosofo e saggista Diego Fusaro sulla questione non ha dubbi: “Tu non puoi negare un diritto in assoluto, come sta avvenendo, in nome di un’emergenza, perché altrimenti l’emergenza diventa davvero un metodo di governo”. Lo ha detto in diretta a ‘Un giorno speciale’ con Francesco Vergovich e Fabio Duranti. Ecco com’è andata.

“Io a gennaio dissi che il virus poteva essere stato tranquillamente prodotto in laboratorio, non so se effettivamente lo sia stato, ma non si può escludere. In ogni caso, questa è un’opportunità sicuramente per il potere. La mia tesi la conoscete, il capitalismo globale iniziava a perdere consenso, aveva bisogno di darsi una svolta autoritaria. Stiamo assistendo a un regime protettivo che toglie le libertà ma lo fa, dice, a fin di bene.

Mi si permetta di notare che il mito di una protezione assoluta appartiene non a uno stato democratico ma al Leviatano di Hobbes. Se si radicalizzasse questo principio allora basterebbe mostrare da mattina a sera le immagini di incidenti stradali per creare un clima emergenziale con questa narrazione e impedire di usare le macchine o camminare per strada. Tu non puoi negare un diritto in assoluto, come sta avvenendo.

Non puoi negare la libertà di movimento, di iniziativa, di proprietà, di culto in nome di un’emergenza, perché altrimenti l’emergenza diventa davvero un metodo di governo. Anche il Fascismo diceva vi garantiamo la sicurezza perché c’è il pericolo della dittatura rossa e dei cospirazionisti. Nessuna dittatura si presenta mai come tale, deve essere chiaro questo principio, agisce sempre a fin di bene nella sua narrativa. Però poi cancella le libertà, i diritti, procede in maniera autoritaria.

Tra l’altro, non si faccia passare sotto silenzio che nella bozza del Dpcm del 13 ottobre era arrivata l’idea di far sì che le forze dell’ordine potessero introdursi in casa senza preavviso per controllare le persone, bisogna ringraziare il Prefetto Gabrielli che l’ha bloccata perché anticostituzionale. Loro provano ad andare avanti, a vedere quanto il popolo fragilizzato è disposto ad accettare, se trovano resistenza ritirano e proveranno la prossima volta.

Con i Dpcm funziona così: una settimana di terrore mediatico, proponendo cose inammissibili, poi esce il Dpcm, non ci sono quelle cose inammissibili, il popolo tira un sospiro di sollievo e intanto ne fanno passare qualcun’altra che il popolo neanche vede. Una di queste il divieto di assemblea. Non puoi fare un convegno però puoi andare a vedere gli eventi sportivi o salire sull’autobus”.


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