Zlatan Ibrahimovic ci avvisa e, anzi, avvisa Sars-Cov2 che non è una buona idea averlo sfidato. ‘Ieri ero negativo – dice – e oggi sono invece positivo’. Dunque anche Zlatan se ne va in quarantena. Naturalmente tutti i migliori auguri e, siamo sicuri, pure che ne uscirà ben presto fuori.

Ma questa notizia fa il paio con quella di Boris Johnson, visto che parliamo di riflessi questa volta di Covid-19 in Europa. Johnson dice che gli inglesi hanno avuto risultati peggiori nella lotta al virus, lo ammette lui stesso, perché ‘noi in Inghilterra amiamo la libertà’.

Per fortuna che abbiamo un Presidente della Repubblica che sa rispondere in maniera veramente elegante. ‘Anche noi amiamo la libertà – dice riferendosi a tutti gli italiani Matterella – ma anche la serietà’. Perché certo Johnson non è un esempio di grande serietà. Dopo l’andirivieni, il tira e molla, le giravolte che ha fatto sul virus. Fino poi a beccarselo, a starci parecchio male, e dunque a cambiare idea sulla presunta immunità di gregge che avrebbe voluto far raggiungere ai suoi concittadini.

Intanto ci viene da Helsinki la notizia che i cani sanno fiutare il virus al 100%. Sarà pure vero, ma anche questo è un risultato che va scritto sulle riviste scientifiche perché abbia un valore scientifico. Naturalmente va poi replicato da cani simili, o dagli stessi cani, in tutte le parti d’Europa e del mondo prima di sapere che sia vera la possibilità che funziona.

Nello stesso momento abbiamo il secondo vaccino da parte dei russi. Quando ancora non si sa se funziona il primo, i russi stanno cercando di farci valutare e capire che loro hanno addirittura un secondo vaccino. I tempi, naturalmente, sono troppo stretti perché si possa sapere quali effetti ha questo vaccino e per quanto tempo.

Fatto sta che ormai quasi nessuno più nega non soltanto la pandemia, ci mancherebbe, ma anche i suoi effetti deleteri e il fatto che il virus non sia morto affatto di caldo come invece qualcuno voleva farci pensare. Purtroppo avremo ancora a che fare con questa pandemia. Purtroppo ci vorranno ancora mesi. Ma la cosa peggiore è che, dietro l’angolo, ce n’è sempre un’altra se non cessiamo i nostri comportamenti aggressivi e sciagurati rispetto alle foreste.


GeoMario, cose di questo mondo – Con Mario Tozzi

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