Putiferio Conte. Il giocattolo nerazzurro si è rotto. Il tecnico pugliese ha sparato a zero sull’intero contesto societario, senza giri di parole. La conferenza stampa post Inter-Atalanta è stata un autentico fiume in piena. L’incantesimo sembra proprio essere svanito, nonostante il secondo posto sulla scia della Juventus di Sarri e Ronaldo.

Queste le dichiarazioni al veleno di Antonio Conte rilasciate subito dopo la vittoria in casa dei bergamaschi:

Va dato merito a questi ragazzi. 82 punti son tanti e dimostrano che si è lavorato bene. Mi dispiace perché ho visto attaccare l’Inter in maniera brutta. Attacchi gratuiti per i calciatori e per me. Questo non mi è piaciuto, anche perché ho visto poca protezione da parte della club. Detto questo, ci siamo compattati ancora di più siamo diventati ancora più forti. Oggi ce lo gustiamo noi che lavoriamo ad Appiano, con tutto il rispetto per gli altri, questi 82 punti. Questo è un buon risultato perché si viene da tanti anni dove i punti di distacco erano tanti. Questo ripeto è un risultato che tengo stretto per me, per i calciatori e per le persone che stanno sempre vicino alla squadra”.

Una bomba ad orologeria che sta convincendo la proprietà cinese dei nerazzurri, secondo le ultime indiscrezioni, ad avviare un procedimento legale per il licenziamento per giusta causa. La guerra, dunque, è appena iniziata. Sullo sfondo, intanto, si intravede l’ombra di Massimiliano Allegri.

Nel corso di ‘Radio Radio Lo Sport’ le nostre Teste di Calcio hanno provato a fare chiarezza sulla accesissima diatriba tra Conte e l’entourage della società interista

Le sensazioni di Vincenzo D’Angelo della Gazzetta dello Sport:

La squadra si è allenata in tarda mattinata. Non credo che, almeno prima della partita con il Getafe, ci sarà un incontro tra la società e Conte. Qualunque sia il risultato col Getafe, ci sarà tempo per sedersi e chiarirsi. E’ innegabile che le parole di Conte sono state pesanti. Ne ha avuto per tutti. C’è uno strappo, ora bisogna capire se c’è il margine per ricomporlo. E’ una situazione anomala, quasi surreale. Ti stai andando a giocare un trofeo dopo certe dichiarazioni dell’allenatore che coinvolgono tutte le componenti della società. Lui è fatto così, non si tiene le cose. Vedremo se questo ha responsabilizzato ancor di più la squadra o se, viceversa, ci sarà un atteggiamento diverso”.

Fernando Orsi

Non è la prima volta che Conte fa queste cose. L’aveva fatto con la Juventus, l’ha fatto con il Chelsea, l’ha fatto con la Nazionale. E’ un allenatore che, quando lo prendi, sai che da un momento all’altro può succedere. Ad esempio quale è il senso di far giocare Eriksen un minuto e mezzo a partita? E’ un messaggio alla società per dire: ‘Avete preso Eirksen, ma io non lo vedo’. Conte è questo. Ora sono curioso di capire come si comporterà Marotta. Io non so quale è il bersaglio di Conte. Così sicuramente si compatta di più la squadra.

Alessandro Vocalelli

Conte mi sembra sinceramente indifendibile. Per cui mi chiedo cosa farà l’Inter. Dalla società che ha mandato via Icardi perché la moglie-procuratrice in una trasmissione ha polemizzato apertamente sui pochi palloni recapitati dai compagni all’attaccante argentino, mi aspetto un atteggiamento molto duro, severo. Provvedimenti da prendere nei confronti di un allenatore che distrugge il valore aziendale del club Inter. Quando dici: ‘Non ci protegge nessuno’; quando dici: ‘Vanno alle assemblee di Lega e si fanno infinocchiare sulle date‘; quando dici: ‘Il modello è la Juventus’; quando dici: ‘Il Presidente sta in Cina da quattro mesi’. Dalla società mi aspetto che non possa far finire a tarallucci e vino una cosa del genere. Questo è il massimo della non fedeltà aziendale.

Tony Damascelli

Capriccioso, irrispettoso, irriconoscente e profondamente ignorante. Ho fatto una didascalia su Conte. Conte per rispondere a certe domande dovrebbe rivolgersi ad uno psichiatra. Perché cosa può chiedere di più dalla vita? Ha giocato in una squadra, l’ha pure allenata e ha vinto. E’ andato ad allenare in Inghilterra. Ha allenato la Nazionale italiana. Allena oggi una società importantissima e storica. Ha un contratto sontuoso con uno staff di 12 persone. Cosa può chiedere di più dalla carriera? Vincere. Premetto, innanzitutto, che lui non andrà più alla Juventus. Almeno fino a quando la proprietà della Juventus sarà della famiglia Agnelli. Questo è un altro dei suoi problemi. Per quello che è successo di recente, io non sono sorpreso. Il suo carattere è questo. Il suo ‘Ego’ è spropositato. Non ha la cultura di Mourinho, non ha l’equilibrio di Allegri e non ha il carisma di Zidane.

Furio Focolari

E’ indifendibile. Entrare nella testa di Conte è impossibile. La testa di Conte è molto particolare, è molto strana. Io continuo a sostenere che Conte è un grandissimo allenatore. Ma, escludendo la parte di allenatore, sbaglia tutto quello che si può sbagliare. Sicuramente avrà anche delle ragioni. Probabilmente tra le cose che dice, in maniera sgarbata, ci saranno anche delle verità. Magari il suo bersaglio è Ausilio, non dovrebbe essere Marotta. Lui dal punto di vista umano è inaffidabile.

Stefano Agresti

A meno che non  succeda qualcosa di clamoroso è impossibile che si possa ristabilire un rapporto tra Conte e Agnelli. Già l’anno scorso lui sperava di andare alla Juventus. Lui ha aspettato a firmare per l’Inter perché sperava in un ripensamento di Agnelli. Quindi è praticamente impossibile che vada alla Juventus.

Luigi Ferrajolo

Tutto questo da parte di Conte è patologico. Sperando di tornare alla Juventus, si sta tagliando un po’ di ponti. Parliamoci chiaro: uno che dice una cosa del genere o se ne va, o viene cacciato. Credo però che l’Inter non possa permettersi di strapagare due allenatori e prenderne un terzo. C’è proprio un problema di bilancio, oltre che morale. Quindi cercheranno una soluzione. Certo, quello che ha detto è del tutto ingiustificato. Questa è una cosa che una società seria non può accettare.

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