Conte rimanda a settembre il Recovery Plan italiano, è quanto deciso nella Bilderberg italiana di Villa Pamphili.
La soluzione presa durante gli Stati Generali non poteva essere che una condanna a morte per le aziende italiane, decisa a porte chiuse e in alcuni casi in videoconferenza con i membri del cartello finanziario internazionale, da Christine Lagarde a Ursula Von der Leyen, incluso chi deve salvaguardare gli interessi delle multinazionali straniere in Italia, come Vittorio Colao.

Confcommercio annuncia che sono a rischio un milione di posti di lavoro, ma la mossa è studiata a tavolino per dare al Premier la possibilità di rimandare le sue promesse a settembre, trasformandole quindi in spot elettorali in occasione delle prossime elezioni regionali.

Serviva quindi un collant per tenere insieme PD e Movimento 5 Stelle: nulla di meglio del sangue degli italiani per farlo.

Con quegli invitati e con quelle modalità, la riunione degli Stati Generali si rivela essere un atto di guerra contro gli italiani.
Ben più grave delle riunioni internazionali del Bilderberg, nonostante molti invitati coincidano, ma con l’aggravante che mentre lì si pone la scusa che i partecipanti non vi si trovino in funzione istituzionale, a Villa Pamphili sono invece invitati tutti in veste ufficiale.

Presenti anche gli esponenti dei sindacati dei lavoratori, ossia coloro che avrebbero dovuto stendersi a terra davanti all’entrata di Villa Pamphili per evitare che quella riunione potesse svolgersi regolarmente, visto che i lavoratori che loro rappresentano sono nel mirino delle organizzazioni lì invitate.
Presenti, inoltre, anche i rappresentanti delle piccole aziende italiane, anche loro vanno a sedersi accanto ai loro carnefici.

Hanno smesso di nascondersi. Hanno calato le maschere. A noi, nel frattempo, provano a tappare la bocca con le mascherine.

La Matrix Europea – La verità dietro i giochi di potere, con Francesco Amodeo


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