Nel mio libro “31 coincidenze sul coronavirus” ho messo in evidenza il fatto che molte nazioni, ma addirittura molti politici considerati nemici del Deep State americano siano morti a causa del coronavirus. Eclatante è l’esempio dell’Iran che risulta uno dei Paesi più colpiti al mondo, in maniera inspiegabilmente violenta. Quella repubblica islamica risulta il Paese con più politici e membri delle istituzioni morti a causa del covid-19.

Uno dei consiglieri del ministro degli Esteri iraniano è morto per le complicazioni dopo essere stato contagiato. L’ex ambasciatore dell’Iran in Siria è deceduto a marzo. Qualche giorno prima era toccata la stessa sorte al consigliere senior della Guida Suprema. Addirittura uno su dieci dei parlamentari di Teheran risulta colpito dal virus. Il viceministro della Salute iraniano in quarantena ha indicato tra i contagiati anche la vicepresidente iraniana. Tra le vittime anche l’ex ambasciatore presso la Santa Sede.

Nel Paese sono cominciate a circolare notizie circa poteri anti iraniani che avrebbero utilizzato il virus per mettere in ginocchio la rivoluzione.

Inoltre è morto a 55 anni il presidente del Burundi. Vale la pena ricordare che il 12 maggio scorso il Governo del Burundi ha chiesto al proprio ministro degli Esteri di espellere con effetto immediato i rappresentanti dell’Organizzazione mondiale della Sanità. A loro dire l’Oms avrebbe avuto interferenze inaccettabili nella gestione del covid-19. Da fonti mediche è trapelato che il presidente sia deceduto per coronavirus.

A me questo mondo così fa sempre più schifo.

La Matrix Europea, la verità dietro i giochi di potere – Con Francesco Amodeo


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