Il conflitto Stato – regioni si è fatto molto risentire sul documento che dovrebbe consentirci di affrontare serenamente  questa fase numero 2 di riapertura generalizzata delle attività, soprattutto di quelle commerciali e anche di quelle legate ad altri ambiti. Però in realtà questo compromesso non è stato sempre felice. Non è felice nei casi di attività all’aperto che possono tranquillamente essere accettate e regolamentate con meno pressione perché quando c’è la distanza o quando c’è l’acqua o la sabbia del mare è chiaro che la carica virale non è così importante. Dunque si potrebbe essere lì più aperti. Mentre invece nel caso delle attività all’interno, delle attività commerciali, non ci siamo proprio. Se è già difficile mantenere un metro di distanza figuriamoci quanto lo possa essere in ambiti ristretti, in particolare nei ristoranti; ci dovrebbero essere 2 metri quadrati per persona sostanzialmente. Invece quel  metro di distanza viene considerato soltanto di fronte o di lato, ma non viene considerato anche dietro.

In un ambiente chiuso dove continui a rimanere per più di 15-20 minuti o 30 minuti, in cui magari c’è il ricircolo dell’aria condizionata, ci sono le condizioni per cui il virus si propaghi. Questo è bene che si sappia. E’ stato dimostrato anche da esperienze che sono state esemplificate in un video in cui si vedono questi avventori di una tavolata, forse una quindicina di persone, che vengono contagiati nel numero di 9 esattamente lungo la linea di flusso dell’aria condizionata forzata che c’era all’interno di quel locale. Ne basta uno, asintomatico in quel caso, per contagiarne così tanti.

La riapertura di ristoranti in queste condizioni non doveva avvenire, perché può essere pericolosa. Noi abbiamo una gran voglia di farlo, lo possiamo fare benissimo all’aperto, ma dovevamo forse essere più prudenti. Perché poi c’è il rischio che se ripartono dei focolai in quelle regioni, in quelle province, in quei luoghi, addirittura su tutto il territorio nazionale, si può tornare indietro. A quel punto davvero non ti riprendi più dallo shock economico se devi aprire e richiudere in questa maniera. Sarebbe stato forse più opportuno aspettare ancora un poco e decidere comunque diversamente all’interno di quelle attività. Perché non si può regolamentare per legge qualcosa che risponde alle leggi della natura.

GeoMario, cose di questo mondo – Con Mario Tozzi

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