Il calcio si avvicina sempre di più al game over della stagione? Le ultime dichiarazioni del Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, rilasciate questa mattina a La 7, riducono al lumicino le speranze di una possibile ripresa del campionato 2019-2020.

“Io vedo il sentiero della ripresa del campionato della Serie A sempre più stretto sinceramente. Al momento però la ripresa degli allenamenti sarebbe comunque un segnale importante, soprattutto per calciatori che sono fermi ormai da tante settimane e quindi a prescindere da tutto devono riprendere giustamente i loro allenamenti. Se fossi nei presidenti delle società di calcio penserei anche e soprattutto ad organizzarmi per riprendere in sicurezza e con tutti gli atleti pronti il nuovo campionato, quello che dovrà ripartire poi a fine agosto. Io sarei un folle a demonizzare il calcio – continua il Ministro – perché vuol dire che l’anno prossimo non ci sarebbero le risorse per finanziare tutte le altre discipline sportive e io da ministro dovrei rispondere di questa cosa gravissima. Però non bisogna avere questa fretta della data sui campionati, è impossibile. Io non posso dire oggi se a metà giugno possono riprendere i campionati“.

A ‘Radio Radio Lo Sport’ con Ilario e Francesco Di Giovambattista insieme a Stefano Raucci, le nostre Teste di Calcio hanno acceso il dibattito. Ecco cosa pensano di queste dichiarazioni.

Spadafora gela il calcio ► Game Over per la Serie A?

melli

Franco Melli – Tutti se la prendono con Spadafora. Secondo me non è altezza di prendere una decisione, ammesso che gliela lascino prendere, perché è frastornato come molti italiani in questo momento. Il problema è che il calcio è fratturato e frammentato dal di dentro. Io sento di giorno in giorno dichiarazioni di gente del calcio, operative o non operative. Ieri ad esempio Moratti ha detto che sarebbe meglio ripartire a settembre. Allora quando non c’è l’unione di intenti, quando non c’è la compattezza, hai perso prima di cominciare. Il calcio in queste settimane ha registrato solo dissapori fra le varie istituzioni. Io non entro in questo momento nel merito di quello che penso io e che farei io. Dico soltanto che per un Ministro, che osserva come tutti gli altri, è molto difficile farsi un’idea.

Alessandro Vocalelli – Sul punto io capisco molto quello che dice Spadafora. Pur essendo uno che ha la speranza che si possa ricominciare, capisco moltissimo quello che dice. Adesso c’è un attacco a tutti quelli che invece usano prudenza, per cui Spadafora è diventato, secondo alcuni addetti importanti dei nostri dirigenti, uno che lo fa apposta a danneggiare e sabotare il calcio. Non capisco francamente perché un ministro dovrebbe bloccare a prescindere un’attività così importante come quella dello sport che, per quanto lui non sia un uomo di sport, conosce. Capisco a un certo punto Spadafora quando dice: se il calcio vuole delle date certe sulla ripresa, che è diverso dagli allenamenti, è fuori dal mondo. Questa è una situazione dove devi necessariamente andare a braccio con molta prudenza. Ma questo tentativo di dire che il calcio deve ripartire a tutti i costi, io francamente non lo capisco.

Stefano Agresti – Io continuo a pensare che sia immotivata questa avversione che c’è nei confronti del calcio. Ma, ripeto, è testimoniata dalla decisione assolutamente clamorosa e incomprensibile che riguarda gli allenamenti. Tale per cui lunedì mattina penso che vedremo dei calciatori allenarsi nei parchi delle città, anziché nei centri sportivi. Vorrei chiedere a Spadafora se sa che a tennis si gioca con una pallina che va dalla parte opposta della rete, che uno la prende in mano e poi la raccoglie l’altro. Quindi posso immagine che se Fognini e Berrettini si allenano possa essere pericoloso anche per loro, a meno che non si lavino le mani tutte le volte che raccolgono la pallina. Però penso che sia vessatorio quello che è stato deciso in base alla riprese degli allenamenti. In particolare sui tempi è in atto una disputa e su questo credo che Spadafora non sbagli, quando dice che bisogna valutare tappa per tappa però devi far partire la prima tappa.

Luigi Ferrajolo – Io trovo di buon senso quello che dice il Ministro. Tutti gli sport collettivi possono cominciare ad allenarsi individualmente. Poi dal 18 maggio la speranza è che il calcio si possa allenare. Quindi è normale che si decida di volta in volta, perché le certezze non ci sono. D’altra parte quello che ha detto il Ministro era stato anticipato una settimana fa da quelli della sanità. Perché obiettivamente quando si ricordano i morti, non è per speculare sui morti, è per ricordare la gravità della situazione in cui ci troviamo.

Tony Damascelli – Spadafora pensa di fare come la Francia, come l’Olanda, come il Belgio, come la Scozia ma ha paura di dirlo. Questo campionato farà la stessa fine che ha fatto per gli altri campionati. Si ricomincia a settembre, sempre che a settembre la situazione sia migliorata, con un altro campionato. Nulla toglie che tu possa continuare ad allenarti. Ci sono grossi problemi, come il resto del paese. Spadafora e Conte hanno paura di prendere questa decisione.


LEGGI ANCHE: